Si è svolta dal 23 settembre al 1 ottobre la Paris Fashion Week (PFW) per le collezioni della prossima primavera-estate. Ha sfilato per la prima volta Hoda Moda un brand emergente vincitore dell’LVMH Prize.

PFW. Ellen Hodakova Larsson la stilista del brand in una intervista ha detto “Il mondo non ha bisogno di altri designer ma di innovatori che vadano oltre quello che si è sempre fatto”. Una affermazione che esprime la direzione che dovrebbe avere la moda attuale.

PFW SS25.

Rabanne ha fatto sfilare la borsa più costosa al mondo. Una borsa gioiello in oro 18 carati che è una reinterpretazione della Nano del 1969. Orefici e artigiani hanno lavorato più di 100 ore per realizzarla. Dries Van Noten ha mantenuto il suo mix e match di colori e tessuti per la prima sfilata senza l’omonimo fondatore. Chanel ha sorpreso con una collezione realizzata da un team di creativi abituati a lavorare dietro le quinte del brand. Una sfilata che ha riportato finalmente l’allure di Coco lasciando in secondo piano lo show ad effetto a cui eravamo abituati con Virginie Viard. Jonathan Anderson ha celebrato il suo decimo anno come stilista creativo di Loewe. Ha saputo rendere più accattivante il brand spagnolo nel tempo portandolo in primo piano anche tra gli influencer. Balmain e Schiaparelli sono le collezioni che hanno maggiormente colpito per la bellezza e l’unicità alla PFW.

Balmain.

Il “wonder boy” Olivier Rousteing ha portato Balmain alla massima esposizione sui social grazie alla collaborazione con celebrità come Kim Kardashian JLO Beyoncè che hanno indossato da subito le sue creazioni. La collezione SS25 è un ritorno al glamour anni ’80 in cui la silhouette è protagonista. Una silhouette che rappresenta la femminilità contemporanea. Le immagini di volti glamour e mani sugli abiti hanno catturato l’attenzione da subito. Abiti surrealisti affiancati da gonne strutturate, giacche oversize con pantaloni corti, catene dorate come decorazioni a contrasto e scollature profonde sinonimo di una bellezza audace e sicura di sé.

Una visione futuristica evidente soprattutto nei corsetti di una donna guerriera moderna sia per la forma che per i materiali usati. Strepitoso il mini abito rosa surrealista con il volto scolpito a rilievo Gli abiti sono stati affiancati dalle nuove fragranze del brand sotto forma di accessorio. Le bottiglie “Vent Vert” del 1946 sono state riadattate a clutch, tacchi e collane.

Schiaparelli.

Daniel Roseberry è il direttore creativo del brand dal 2019. Ha preso diversi spunti dall’archivio di Elsa Schiaparelli che ha rappresentato la moda insieme a Chanel nel periodo delle guerre mondiali. Ha saputo reinterpretare e innovare i codici del brand attraverso le sue creazioni.

Ha chiamato la collezione “Future vintage” ispirandosi alle nuove generazioni. Lo scopo è di rendere i capi ambiti nel tempo e di voler continuare a indossarli. Siamo nell’era in cui si è riscoperto il valore della moda che ha creato le basi della storia fino a oggi attraverso il vintage. Di recente Kaia Gerber top model e attrice ha ridato vita a un vestito indossato dalla madre Cindy Crawford. Il vintage di madre in figlia è un trend già affermato. D’altra parte iniziamo ad amare la moda anche grazie alle nostri madri.

Questa collezione è caratterizzata da una sensualità che finora non era stata protagonista nelle collezioni mantenendo lo stile surrealista. Un guardaroba primavera-estate caratterizzato da jeans, corsetti, maglioni, camicie rivisti in una chiave diversa in cui le proporzioni sono insolite caratterizzate dalle decorazioni tipiche del brand. Le sue creazioni rimandano a un target che non passa mai inosservato e mai banale.

L’interpretazione della donna.

Sia Balmain che Schiaparelli rappresentano una donna che rispettano e stimano in una società in cui questi termini stanno perdendo il senso del valore. Balmain esalta una donna che vive in un contesto dinamico e competitivo mentre Schiaparelli rappresenta una donna che potremo definire una first lady moderna abituata a essere protagonista da eventi di beneficienza alla prima dell’Opera.

Immagine di copertina: Sfilata Balmain

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