I consigli di lettura di Antonella Maffione.

Il caso Caravaggio è una “spy story” con colpi di scena e intrighi internazionali, che ci conduce nella sofisticata rete del traffico e contrabbando di opere d’arte.

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Gabriel Allon, un abile restauratore di quadri antichi, lavora per i servizi segreti israeliani alla ricerca della pala d’altare del Caravaggio: un’opera che rappresenta la Natività con i Santi Lorenzo e San Francesco d’Assisi, ma che nel lontano 1969 fu trafugata nell’oratorio di San Lorenzo a Palermo.

I dettagli della vita del Caravaggio sono poco precisi: “deboli tratti di carboncino su una tela bianca”. Sappiamo che come artista non fu preso seriamente tant’è che gli venivano assegnati incarichi umili; ma col passare del tempo, seccato da questa situazione, cominciò a dipingere quadri secondo il proprio estro.  Fortunato fu l’incontro col Cardinale Francesco del Monte che gli offrì l’opportunità di dipingere, ed è proprio da qui che la carriera del Caravaggio cominciò un percorso in salita; riuscì a farsi apprezzare all’interno dei più importanti salotti dell’alta nobiltà romana. Ricevette tante commissioni, anche se alcune non vennero accettate dalla gerarchia ecclesiastica. Pur avendo tanto lavoro, Caravaggio continuò ad avere una vita movimentata e violenta; finché una rissa lo condusse in prigione, ma riuscì a evadere e ripartire per la Sicilia. Qui si appassionò all’archeologia e dipinse “la pala d’altare”.

Da questo meraviglioso dipinto prendono vita le pagine di questo libro, che ci trasportano nell’attività illecita della vendita di famose opere d’arte rubate, utilizzate come dei traveller’s cheque per i criminali. Girovagando da una città all’altra, Venezia, Parigi, Gerusalemme, tanto da avere l’impressione che i paesaggi siano in realtà quadri di grandi pittori, l’autore ci immerge in una rete di spionaggio minuziosa, raccontata in modo  molto analitico, tanto da lasciare il Caravaggio sullo sfondo.

Buona lettura

Antonella Maffione