Gli occhi dei bambini di Enrica Ferrazzi è un manuale appena uscito in cui si parla della salute degli occhi dei bambini. Abbiamo incontrato e intervistato l’autrice per capire come intervenire e cosa fare.

Lo scorso 9 aprile è stato pubblicato un manuale che riguarda la salute degli occhi nei bambini. Un prontuario che contiene i consigli degli oculisti pediatrici per la visita e i principali difetti visivi. Attraverso gli occhi, i bambini imparano a conoscere il mondo che li circonda, tuttavia, la vista non è una capacità innata. È infatti scarsa alla nascita, matura nei primi 6-8 anni di vita influenzando la postura, l’apprendimento, l’attenzione, la capacità di lettura, il rendimento scolastico e sportivo.

Le autrici del libro.

Enrica Ferrazzi, varesina, esperta in comunicazione, scrittrice. Dopo aver vissuto le problematiche visive di sua figlia Elisa, ha fondato Progetto Elisa (@occhideibimbi) per fare divulgazione ed essere di aiuto ad altri genitori. Inoltre, Enrica ha creato una community social molto seguita. E Maria Antonietta Stocchino, oculista di Cagliari, che fornisce indicazioni precise per rassicurare da ansie e timori, specie in caso di percorsi terapeutici lunghi e stressanti per il piccolo e i suoi familiari. Inoltre, Paolo Nucci ha curato la prefazione del manuale insieme al fenomeno social, l’influencer, Pediatra Carla.

In effetti, secondo le statistiche attuali esistono numerose patologie nei bambini ancora sconosciute o, comunque, poco esplorate, se non troppo tardi.  Nel frattempo, la visita oculistica pre-scuola è eseguita in ritardo e invece dovrebbe essere fatta prima, in quanto la vista dei bimbi con difetti non diagnosticati sono oltre il 20% dei casi.

La storia dietro Gli occhi dei bambini.

La guida in questione è stata redatta da una mamma con il supporto di oculisti, con uno stile pratico e molteplici indicazioni ai genitori.  Insomma, Gli occhi dei bambini è la prima guida completa sulla salute visiva dei più piccoli. Si tratta di un libro semplice e completo al tempo stesso per parlare di un tema vasto, complesso e tuttora poco divulgato: la vista dei più piccoli. Dal 9 aprile si trova in libreria e sul web, unendo teoria e pratica, rispondendo a dubbi e domande comuni. Il libro, edito da Sonda, è disponibile su Amazon e in tutte le librerie italiane. Sarà presentato poi con un press-tour nelle principali città d’Italia durante il 2024 con un calendario che già prevede alcune tappe ufficiali. Ho pensato così di intervistare una delle autrici, la scrittrice, Enrica Ferrazzi.

Enrica, come è nata l’idea di stilare una guida sulla salute visiva dei bambini?

Questo libro ha radici lontane. Quando mia figlia Elisa doveva iniziare la scuola primaria, ho pensato di portarla con me a fare la sua prima visita oculistica. Scoprii allora che la bambina aveva seri problemi di vista da un occhio: ambliopia la diagnosi, una parola che non avevo mai sentito prima. Dopo alcuni mesi di grande paura e confusione, ho pensato di canalizzare questa rabbia in qualcosa di positivo, che potesse essere utile per altri genitori. È nata così l’associazione Progetto Elisa, che si occupa di prevenzione e divulgazione, perché quello che è accaduto a me e ad Elisa non capiti ad altri. Questo libro è uno degli ultimi tasselli del progetto, perché in tanti anni di attività ci siamo resi conto che serviva ai genitori uno strumento semplice in grado di guidarli, dalla nascita, per scoprire cosa fare, e cosa non fare, per il benessere visivo dei propri figli.

Lei quale contributo sente di aver apportato nella stesura del libro?

Questo libro vede unite, in primis, due mamme, che hanno lavorato fianco a fianco col desiderio di dare vita a un prodotto utile per genitori e caregiver. Abbiamo pensato di coniugare le competenze mediche di Maria Antonietta Stocchino, oculista, con l’esigenza di tradurre i testi in un linguaggio semplice e comprensibile: questo è stato in parte il mio contributo. Oltre a ciò, ho preso spunto dalle tante richieste di supporto arrivate negli ultimi anni da tanti genitori, non solo sulla nostra pagina social @occhideibimbi, ma anche per email, o sul form del sito www.progettoelisa.it, per provare a far luce sui temi di maggior interesse, anche con esempi pratici e videotutorial sempre utili.

Che feedback può dire di avere già ricevuto dall’uscita de Gli occhi dei bambini?

Assolutamente positivo direi, anche da parte di tanti professionisti, con cui interagiamo. Ci fanno piacere soprattutto i giudizi e commenti espressi dai pediatri, che sono ogni giorno al fianco dei bambini e delle loro famiglie. Sono loro i primi a cui i genitori si rivolgono se hanno dubbi o domande sulla salute, non solo visiva, dei loro figli.

Si sente soddisfatta dei riscontri ottenuti?

Si, certamente. Anche i media hanno dato ampio risalto al nostro lavoro, ma non ci fermiamo. Il lavoro da fare è ancora tanto. Si parla ancora troppo poco di salute visiva infantile, e continua anche il nostro impegno sul fronte della prevenzione. La mia storia personale insegna che le possibilità di recupero dell’occhio ambliopico mediante apposita terapia decrescono in maniera proporzionale all’età del soggetto. E lo stesso discorso può essere esteso ad altre problematiche visive.

Il suo personale obiettivo?

Da sempre il mio desiderio sarebbe quello di poter vedere il sistema sanitario pubblico garantire attività di screening visivo nell’infanzia, già intorno al primo anno di vita, quando il sistema visivo del bambino è ancora plastico e si può intervenire in maniera ottimale. In attesa e nella speranza che questo accada, spero che questo manuale diventi un regalo per tutte le mamme in dolce attesa, perché anche se in pochi lo sanno, alcuni comportamenti o situazioni di salute della donna in gravidanza possono avere conseguenze sulla salute visiva del nascituro.

C’è qualcos’altro che farebbe ancora nell’interesse dei più piccoli e cosa?

Mia figlia Elisa ha preso da me la passione per la scrittura, lei con una vena più poetica della mia. Abbiamo già lavorato a quattro mani per realizzare una serie di libri, albi illustrati e quaderni di attività in grado di supportare bambini e genitori alle prese con varie problematiche oculari (sul sito www.occhideibimbi.it potete trovare maggiori informazioni). Tutti con un’attenzione al tema dell’inclusione che ci sta a cuore. In quest’ottica, il mese scorso abbiamo lanciato su tutte le piattaforme anche una canzone dedicata ai piccoli Bendagnez, vale a dire “i bambini che (come Elisa da piccola) devono indossare una benda sull’occhio pigro per garantire un migliore sviluppo delle vie visive”. Dalla canzone è arrivato su YouTube un cartone animato grazie alla disponibilità del canale Coccole Sonore. Siamo grati a tutti i professionisti che ogni giorno ci supportano. Abbiamo tante idee e le difficoltà non ci spaventano. Ispirandoci a quello che diceva un grande condottiero, Annibale, “se non troverò una strada, ne costruirò una”: e noi ce la mettiamo tutta!

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Immagine di copertina di Matheus Bertelli

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