In redazione sono arrivate moltissime richieste di rispolverare e riparlare di alcuni classici dimenticati. Cominciamo da un romanzo storico che ha una storia a sé: The Robe (La Tunica), scritto dal pastore luterano statunitense Lloyd C. Douglas.

La genesi editoriale del romanzo La Tunica è di per sé una storia da raccontare. Dato alle stampe nel 1942, in piena Seconda Guerra Mondiale, ottenne fin da subito un notevole successo.

Lloyd C. Douglas

Aveva cominciato la sua carriera letteraria dopo i cinquant’anni, quando aveva lasciato il suo ministero per dedicarsi alle lettere. Tuttavia le tematiche che affrontò nei suoi saggi e nei suoi romanzi ebbero tutte a che vedere con il suo passato di ministro di Dio. All’apice della sua popolarità, ricevette una lettera da parte di un’ammiratrice, tale Hazel McCann, che faceva la commessa di un grande magazzino nell’Ohio. Hazel scrisse a Douglas chiedendogli che fine avessero fatto gli abiti di Gesù dopo la crocifissione. Era la scintilla creativa che Douglas aspettava per scrivere The Robe. Inviò a Hazel il manoscritto, capitolo per capitolo, per avere un parere dalla sua musa ispiratrice. Quando finalmente i due si conobbero, nel 1941, Douglas decise di dedicarle il romanzo.

La tunica

Il romanzo si apre con l’alterco del tribuno Marcello Gallio con Gaio, figliastro del vecchio imperatore Tiberio. Marcello viene “promosso” e inviato in Palestina, nella sudicia cittadina di mare di Minoa, dove si trova la guarnigione romana più tremenda di tutte quelle presenti in Palestina. A questi legionari, giunti a Gerusalemme per dare man forte alle altre guarnigioni durante la Pasqua, viene dato l’incarico di crocifiggere un ribelle sognatore, tale Gesù di Nazareth.

Ubriachi fradici, Marcello e il suo sottoposto Paolo, si giocano la tunica del Galileo che dalla croce li perdona. Dotato di un forte spirito critico e un alto senso della giustizia, il tribuno rimane colpito da quell’uomo sulla croce, e si sente sempre più a disagio. Dopo un lungo periodo di confusione e rimorso, che lo porta sull’orlo del suicidio, Marcello tocca la tunica di Gesù e sente di avere una missione da compiere: redimersi dal peccato di aver crocifisso un innocente. Comincia a indagare sulla vita del Galileo, con l’aiuto del suo fedelissimo schiavo greco Demetrio. Incontrerà lungo il suo cammino Pietro, Stefano, Giovanni e molti di coloro che avevano conosciuto Gesù. La sua indagine su quell’uomo a cui Marcello si sente sempre più vicino, lo porterà alla conversione.

Il colossal

Dal romanzo è stato tratto il Colossal hollywoodiano The Robe, del 1953 – vincitore di due premi Oscar – con un cast stellare: Richard Burton, nel ruolo di Marcello, Jean Simmons in quello di Diana, Victor Mature nel ruolo di Demetrio e infine Richard Boone, che interpreta Ponzio Pilato.

Perché non se ne parla più?

In Italia il romanzo La Tunica è stato ripubblicato di recente dall’editore Castelvecchi, che però non ha fatto un favore a questo classico intramontabile. La traduzione è antiquata e l’edizione è piena di refusi, alcuni dei quali davvero insopportabili. Un peccato, perché il romanzo vale appieno il successo avuto negli anni Quaranta. Douglas era stato osannato come un novello Walter Scott, tanto per cominciare. Se si può, meglio leggerlo in lingua originale: la narrazione è fluida e l’inglese raffinato.

“Tu sei già molto avanti con la fede!”, esclamò Pietro. “Qualsiasi colpa tu abbia commesso non potrà mai reggere il confronto con il mio peccato. Per alleviare il tuo peso, ti rivelerò il mio: io l’ho rinnegato tre volte”. Pietro si coprì il volto e poi alzò lo sguardo: “E ora dimmi che cosa sai di Gesù”. Marcello non ripose subito e quando aprì la bocca sentì sé stesso dire: “Io l’ho crocifisso”.