La storia del Museo archeologico di Portus Scabris cominciò diversi anni fa, Esattamente tra il 1999 e il 2003. Grazie ai preziosi ritrovamenti effettuati dagli archeologi subacquei con la soprintendenza di Pamela Gambogi dei Beni Archeologici della Toscana.
Il giorno 14 luglio 2021, grazie a una visita guidata, ho avuto il piacere di visitare il Museo Archeologico di Portus Scabris. Il museo espone tra i più antichi e preziosi reperti ritrovati proprio in quegli anni. E ci fa vivere un’atmosfera sottomarina unica ed emozionante.
Proprio a Portus Scabris, come spiegato dall’Archeologa Caterina Lazzi che ci ha accolto con entusiasmo, sono stati effettuati questi incredibili ritrovamenti che risalgono a epoche diverse. Acuni anche a prima di Cristo.
Il museo è stato allestito tra il 2009 e il 2010.
In lcune delle sale adibite, sono stati ricreati i luoghi sottomarini del ritrovamento. I reperti sono stati disposti esattamente come sono stati scoperti, ciò viene accompagnato anche da un documentario originale del momento del ritrovamento.
Oltre alle anfore che, come ha spiegato Caterina Lazzi ricordano una forma umana (Piedi –permettevano di incastrarle nelle stive una vicino all’altra -, busto, spalle e orecchie) sono stati ritrovati reperti di fossili animali che nutrivano l’equipaggio. E anche piatti, e tutto ciò che normalmente conteneva la cambusa di un’imbarcazione.
Mi ha molto colpita il minuscolo bricco, risalente a prima di Cristo. Unico reperto ritrovato completamente intatto e che, molto probabilmente, veniva utilizzato come porta essenze.
L’Archeologa ci ha anche spiegato che il ritrovamento delle molte anfore esposte non è un caso. Essendo per lo più rotte, venivano gettate in mare perché non potevano più essere utilizzate per contenere liquidi. Nel corso dei secoli, hanno creato un vero e proprio strato, dalle più antiche alle più recenti.
Al termine della visita siamo stati accompagnati a un tavolo dove i più piccoli (ma anche molti noi adulti) hanno potuto disegnare e decorare su un cartoncino delle vecchie anfore. Proprio come quelle viste all’interno del museo. Avendo a disposizione colori, colla vinilica, sabbia e legumi secchi per poterle rifinire e renderle ancora più preziose. Per poi terminare il lavoro con un timbrino con incisa la propria iniziale, così da ricordare come venivano catalogate dagli antichi.
Se oggi possiamo visitare e ammirare il Museo Archeologico di Portus Scabris in Toscana, a Puntone, è grazie al lavoro, alla passione e all’impegno di figure importanti quali Marco Paperini, Carolina Megale, Marco Bizzarri e Caterina Lazzi che ci ha accompagnati in un magico e storico mondo sottomarino.
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