Pink Magazine Italia ha incontrato per voi la scrittrice emergente Jules Hofman, che ha pubblicato per Newton Compton Editori il romanzo “Con te o senza di te”. Qui sotto le nostre cinque domande, e le sue cinque risposte, legate alla suddetta opera. Buona lettura.
Come è nata l’idea di scrivere “Con te o senza di te”?
Questo romanzo nasce su Wattpad, con delle parti scritte al cellulare, successivamente ampliate in un romanzo vero e proprio all’interno della piattaforma, perché avevo il desiderio di testarla un anno fa, circa. Capitolo dopo capitolo è nata la storia di Benjamin e Allison, due ragazzi che vivono a New York; e che si conoscono in circostanze casualinel luogo di lavoro di Allison, il Blusher bar. Partendo da qui ho voluto sviluppare una storia lasciandomi ispirare da qualche sogno che ho fatto. La perfetta storia d’amore di condivisione. Infine, ho deciso di inserire un tema delicato come quello della malattia, in quanto è un tema, per me, molto sentito, poiché lavoro nel settore. Per chiudere, con questa prima domanda, diciamo che ho scritto il romanzo che avrei voluto leggere. Un libro d’amore, di separazione, di difficoltà e crescita interiore. Un libro drammatico e romantico, capace di tenermi con il fiato sospeso, pagina dopo pagina.
Come mai hai deciso di ambientare il romanzo a New York?
Perché è una città dalle mille possibilità. Dove sono stata da bambina. E me la ricordo, diciamo, come una città dove tutto è concesso, tutto è possibile, e dove tutto è realizzabile. Quindi la ritenevo la città ideale dove far incontrare e innamorare Benjamin e Allison.
Quanto c’è di Jules Hofman in Allison e Benjamin?
In ogni romanzo c’è molto dell’autore, secondo me, pur non essendo un romanzo autobiografico. Quindi in Allison credo ci sia tanto di me, e nel carattere, e nel modo di affrontare la vita; nel pensare sempre positivo. Vi posso anche dire che il suo modo di parlare, nei dialoghi, sicuramente mi è molto vicino; e quindi Allison in parteè me. Così come anche Ben, rispecchia alcuni tratti del mio carattere.
Benjamin scopre, durante lo sviluppo della sua storyline,di avere una vena artistica, da pittore. È stata una scelta casuale, da contrappore alla carriera sportiva del personaggio, oppure ti piace la pittura e volevi inserirla come nota chiaveall’interno del romanzo?
Amo la pittura in quanto sono circondata da amici pittori. Magari non ne sono una massima esperta, ma la adoro con tutta me stessa. Questa è stata la mia fonte d’ispirazione: vedere loro al lavoro mi ha aiutato a costruire una sfumatura nel personaggio a cui tenevo molto. Una passione. Una forma d’espressione. Uno sfogo, per Ben, che deriva dal dolore.
Con te o senza di te può essere ritenuto il tuo punto di partenza, in una carriera da scrittrice iniziata alla grande?
Spero davvero che sia un punto di partenza. Lo spero perché, ovviamente, non vedo l’ora di scrivere e raccontare altre storie. Non vedo l’ora di essere letta; e non vedo l’ora di riseguire la mia ispirazione. Detto ciò, già ad oggi, è senza dubbio uno dei punti più belli della mia vita.
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