Il 27 gennaio ricorre la Giornata della memoria, istituita in Italia nel 2000 e in tutto il mondo nel 2005 come giorno di riflessione su un evento storico molto importante che ci riguarda da molto vicino. Il 27 gennaio del 1947 è il giorno in cui l’Armata Rossa ha abbattuto i cancelli di Auschwitz, un complesso di campi di concentramento tra i confini che erano all’epoca tra la Germania e la Polonia.

A metà gennaio, con l’avanzare dell’armata sovietica, le SS iniziarono a far liberare il campo dai prigionieri. Di questi si stima che tra i 9000 e i 15000 morirono durante il tragitto, molti furono uccisi dalle SS stesse, esausti. Questa evacuazione viene anche ricordata come “marcia della morte”.

Le SS si misero in opera per eliminare più prove possibili dei crimini commessi. Fecero esplodere molte strutture, alcune contenevano i forni crematori dove venivano bruciati i cadaveri delle persone uccise in quei luoghi.

Verso le 15 del pomeriggio, dopo una battaglia in cui persero la vita più di 200 sovietici, l’esercito russo si trovò davanti uno scenario raccapricciante. C’erano molte persone ammalate, molti morti.

Il 27 gennaio assunse un significato simbolico: quello della fine della persecuzione del popolo ebraico.

Il 20 luglio del 2000 in Italia è stata approvata una legge (n.211) che istituisce ogni 27 gennaio il “Giorno della Memoria”, per ricordare la SHOAH, gli italiani, ebrei e non, deportati, imprigionati e uccisi.

Con questa legge si prevedono cerimonie, incontri, eventi commemorativi e di riflessione rivolti anche alle scuole e ai più giovani. Ma quale è lo scopo? E’ quello di non dimenticare questo momento storico drammatico affinché come dice una parte della legge stessa: “simili eventi non possano mai più accadere”. È importante ricordare così come è importante studiare questi fatti del nosto passato.

Cosa significa Shoah? Questo termine indica lo sterminio di due terzi degli ebrei d’Europa per opera dei nazisti. Il termine è una parola biblica che significa “catastrofe” o “sciagura”. Viene usato anche il termine Olocausto per indicare questo evento, è un termine greco che si riferisce ai sacrifici del mondo antico, nei quali le vittime venivano bruciate per intero. Il termine Shoah viene più usato , perché a differenza di un sacrificio, nello sterminio degli ebrei, non c’era nulla di religioso né divinità da ringraziare.

“L’Olocausto è una pagina del libro dell’Umanità cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria” ( Primo Levi)

Il 1° novembre 2005, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha proclamato, in occasione dei 60 anni dalla liberazione dei campi di concetramento, il 27 gennaio Giornata Internazionale della Commemorazione in memoria delle vittime dell’Olocausto.

Ogni anno tutti gli stati membri delle Nazioni Unite hanno il dovere di tramandare nelle generazioni future le “lezioni dell’Olocausto”.

Viene rifiutato anche ogni tentativo di negazione dell’Olocausto come evento storico e la conservazione dei luoghi che ospitavano i campi di concentramento.

La Shoah fu un genocidio razionale, volto a sterminare un intero popolo nel cuore dell’Europa. La memoria storica della Shoah riguarda l’intera umanità, non solo il popolo ebraico, perché da questi avvenimenti si devono trarre insegnamenti affinché non si ripetano mai più simili mostruosità.