Avvincente racconto storico, di senso compiuto, che convince bastando semplicemente a se stesso. È scritto bene e si legge altrettanto bene. Teatro della vicenda una parte poco nota della storia d’Italia che ne viene messa in luce: quella rappresentata dai disordini e dai moti del 1848. L’eroina è Cecilia, erede – suo malgrado – del marchese di Ripanera, appartenente al regno delle due Sicilie, che perde entrambi gli amati genitori durante un furibondo assalto al castello e si ritrova in balia del cugino Oreste, un furfante.
E qui la penna dell’autrice è subito molto abile a sfumare gli accenti melodrammatici che avrebbero irrigato il corso più avventuroso degli eventi. Meno lo è stata ad indugiare sui particolari intimi delle scene d’amore a favore delle appassionate del romance rosa, ma è l’unico difetto che accuso, anche per quanto mi riguarda.
Non ci sono tempi morti né momenti di stanca nella narrazione che procede a ritmo serrato e convincente. Il contesto è ben documentato e si avverte la cura e la ricerca negli elementi storici inseriti. Cecilia viene condotta a Roma per ricongiungersi con il fratello diseredato dal padre dopo aver deciso di prendere gli ordini. Con don Giulio seguiamo la fuga precipitosa del pontefice dalla capitale fino al suo rifugio a Gaeta, e viviamo una fase particolarmente critica attraversata dal potere temporale della Chiesa, altamente messo in discussione.
Alla precisa e documentata contestualizzazione storica si aggiunge un sapiente uso di ingredienti ammaliatori: il misterioso Lord inglese e la splendida cornice di Capri assicurano la giusta dose di fascino in cui far sbocciare una tenera relazione d’amore, purtroppo travagliata. Non viene trascurato nemmeno il contorno di personaggi secondari, alcuni davvero simpatici e comunque credibili, che aggiunge carattere alla storia.
La fantesca Lina farà il possibile per proteggere la fanciulla su cui le è stato ordinato di vegliare ma gode di un infallibile quanto spiccato sesto senso per capire di chi può fidarsi e di chi invece assolutamente no. Così Lina non ha eccezioni da sollevare all’offerta di ospitalità di Lord Gosford presso la villa di sua sorella, Lady Emma, a Capri e capisce subito che il cuore di Cecilia è presto rapito dall’elegante signore inglese. Sullo sfondo, oscuri collegamenti con la Massoneria, associazione collegata all’epoca alla Carboneria e sostenitrice degli ideali libertari e antipapali rivoluzionari e sovversivi.
Il lieto fine promesso e intuito non toglie mordente all’intreccio che, con doverosa suspense e colpi di scena in rapida successione, non mancherà di essere dipanato e soddisfare.
Romina Angelici
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Mi stai incuriosendo... buon pomeriggio! ;)
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