Eleanor Oliphant sta benissimo, il romanzo scritto da Gail Honeyman è stato decretato uno dei casi letterari del 2018, in Italia edito Garzanti è stato tradotto in numerosi paesi e letto, amato o odiato da migliaia di lettori.
Devo ammettere che quando ho deciso di leggerlo, inizialmente per pura curiosità, non avevo grandi aspettative su questo romanzo. Ma questa volta mi sono dovuta ricredere. Mi sono bastati i primi cinque capitoli per innamorarmi della protagonista, Eleanor Oliphant, un personaggio intenso e profondo, che stimola l’analisi psicologica.
Eleanor è una ragazza di circa trent’anni vive sola ed è felice di rifugiarsi nella sua solitudine, protetta dallo scudo delle sue abitudini, della sua routine e delle sue piccole manie, che ripete settimana dopo settimana. Queste sono le uniche certezze che ha. Eleanor ha costruito intorno a sé una corazza che la tiene lontana dal resto del mondo.
Si evince fin dall’inizio che la ragazza ha un passato difficile segnato da avvenimenti dolorosi.
In ufficio la chiamano “la stramba”, a causa del suo atteggiamento di ritrosia nei confronti del mondo esterno, ma lei sembra farsi scivolare sempre tutto di dosso.
Eleanor porta su di sé delle cicatrici fisiche e psicologiche.
La nostra protagonista un giorno, si invaghisce di un uomo e questa novità la porta a desiderare il cambiamento, dapprima fisico ed estetico e successivamente psicologico.
Durante questa ricerca di un cambiamento, accadono degli avvenimenti nella vita di Eleanor che per la prima volta, da quando era bambina, fanno sì che la ragazza abbia un contatto umano reale e che instauri dei rapporti sinceri che in qualche modo inizialmente sconvolgono il suo equilibrio, ma successivamente aprono uno spiraglio nel suo cuore e nella solitudine in cui Eleanor si è rinchiusa da ormai vent’anni.
Durante la narrazione avvengono dei brevissimi flash nella mente di Eleanor che fanno intuire qualcosa del suo passato, che scopriremo solo negli ultimissimi capitoli.
Eleanor Oliphant, mi ha fatto tanta pena, mi ha fatto tanto arrabbiare, ma mi ha fatto anche tanto commuovere. Questo romanzo mentre ti getta nell’ oscura tristezza, ti mostra sempre una luce, e gli equilibri si ristabiliscono.
L’ironia di Eleanor nell ’affrontare le sue stesse stranezze, dimostra la sua enorme forza, ma anche fragilità, la stessa fragilità che le impedisce da anni di fare chiarezza sul suo passato che lei stessa rifiuta di conoscere, o in qualche modo di ricordare.
Eleanor Oliphant sta benissimo è un romanzo psicologico di formazione, di introspezione, di resilienza. Un romanzo che crea nel “lettore sensibile” grande tristezza, che con lo scorrere della narrazione si trasforma in ammirazione per la forza di questa donna distrutta dalla vita che trova il coraggio di superare i propri enormi limiti e di viverla questa vita, che, per quanto sia stravagante merita di essere vissuta a pieno!
Quando penserete di aver capito tutto, sappiate che state sbagliando! Un grande colpo di scena sul termine del romanzo, rimette tutto in discussione.
Lo stile di scrittura di Gail Honeyman, estremamente scorrevole permette di leggere questo libro tutto d’un fiato.
Consigliatissimo, soprattutto a lettori “sensibili”.
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