Il mito che affermava: la vita è ciò che ti accade quando sei intento a fare altri piani. Parole che risuonano anche a quarant’anni dalla sua scomparsa.

John Winston Lennon nasce il 9 ottobre 1940 a Liverpool. I genitori, Julia Stanley e Alfred Lennon si erano sposati due anni prima e separati nel 1942. John viene affidato alle cure di sua zia Mimi (sorella della mamma); l’educazione ricevuta è molto rigida anche se improntata sull’affetto e il rispetto.

Lo spirito di John è ribelle, avido di libertà e di nuove esperienze. La mamma lo ha spinto verso la musica e lo studio della chitarra senza sapere che sarebbe diventato una leggenda.
Dal 1960 al 1970 fu cantante e compositore del gruppo musicale dei Beatles, tra i quali Paul McCarteney con il quale compose molte canzoni. Lennon è il cantautore di maggior successo nella storia delle classifiche inglesi. Dopo l’esperienza con i Beatles, John fu anche musicista solista e attivista politico e sostenitore del pacifismo.

Venne ucciso da Mark Chapman l’8 Dicembre 1980 a New York, mentre rientrava a casa con Yoko Ono. “I just shot John Lennon”, “Ho appena sparato a John Lennon”. Le poche parole pronunciate da Chapman.

Lennon aveva ideali di non violenza che ispiravano il suo album di maggior successo “Imagine” (1971), di cui il suo singolo divenne un inno al pacifismo.

Quella notte dell’8 Dicembre, l’ex Beatles stava rientrando con la moglie Yoko Ono nel loro appartamento del Dakota Building, di fronte a uno degli ingressi del Central Park. Alle 22:50 lo attendeva Chapman che con una pistola calibro 38. Sparò cinque colpi. Dopo aver sparato rimase sul luogo del delitto aspettando la polizia. Fu accusato di omicidio di secondo grado e condannato da un minimo di 20 anni al massimo dell’ergastolo.

A quarant’anni dalla sua morte il mito di John Lennon continua a ispirare generazioni poiché è stato un uomo che ha cambiato il mondo con la sua musica e il suo impegno per la pace. Le spoglie furono cremate al Ferncliff Cemetery di Hartsdale, New York, Contea di Westchester; nessun funerale venne celebrato. Yoko Ono chiese che i fan si riunissero a Central Park la domenica seguente per una decina di minuti di preghiera in silenzio.

La sua musica ha influenzato la musica di tanti e lo fa ancora oggi. Di lui rimangono milioni di persone ancora innamorate e chi potrebbe prendere il suo posto? Nessuno…

A quarant’anni anni dalla sua scomparsa il mito è ancora vivo, come continuerà a vivere per sempre.