Si è da poco conclusa la serie tv su Disney+ WandaVision, che fa parte dell’immenso e geniale mondo delle avventure dei supereroi Marvel, portati sul grande schermo e adesso trasportati sul piccolo. Eppure il prodotto brilla per la sua originalità ed emotività.

La Marvel non delude mai i suoi fan: WandaVision si è rivelato, infatti, il consueto intrattenimento condito da idee geniali e un pizzico di emotività. Anche se, nel caso di Wanda, parecchia emotività. È difficile parlare di questa serie tv senza fare pericolosi spoiler, ma ci proveremo.

I personaggi di Wanda Maximoff, interpretata dalla bellissima e bravissima Elizabeth Olsen e Visione, il cui volto è quello di Paul Bettany, aprono la Fase 4 dell’universo MCU. Il primo film a inaugurare questa nuova fase doveva essere Black Widow ma la pandemia di Covid 19 ha deciso altrimenti.

Poco male davvero: gustarsi sul divano una serie come quella di WandaVision ci ha aiutati a superare il trauma dell’attesa. Ma confessiamolo: guardando la prima puntata, totalmente in bianco e nero, ambientata negli anni ’50, con le risatine di sottofondo in pieno stile sitcom americana, tutti abbiamo pensato ma che si sono inventati questa volta?

Sappiamo bene che tutti quelli che gravitano attorno all’universo Marvel non mettono carne sul fuoco se poi non la cucinano bene. Già dalle prime battute si capisce che la serie donerà qualcosa di diverso e, mano a mano che vengono inseriti alcuni oscuri dettagli, lo spettatore intuisce che davvero tutto non è quello che sembra. La semplice sitcom in realtà è soltanto una facciata dietro cui nascondersi, uno schermo dove racchiudere una realtà. Migliore, magari, di quella che sta fuori.

Ecco. Simulare. Wanda è un personaggio in grado di manipolare la mente. Non scordiamoci che lei ha un trascorso doloroso, nel quale ha perso tutti i suoi cari compresi il suo amore, Visione. E cosa è disposta a fare una donna per riprendersi la propria vita? Una domanda che interessa anche i comuni mortali come noi, non dotati cioè di grandi poteri.

La serie diretta da Matt Shakman è un piccolo gioiello che va riguardato spesso. Tanti gli accenni all’universo MCU, tanti gli spunti umani più che sovrumani di cui poter parlare. Il desiderio di una famiglia, del calore di una casa, di un posto dove poter semplicemente vivere. Westview, il luogo dove per lo più è ambientata la vicenda, è un microcosmo di perfezione e imperfezione, di normalità e magia, di presente e passato. Di vita e anche di morte. Quest’ultimo tema è pure accennato, poiché senza morte non c’è dolore e senza dolore non c’è voglia di riscattarsi e ricrearsi da zero.

Elementi di vita quotidiana e di fantascienza si mescolano in una miscela talmente perfetta che lo spettatore può solo che amare questo esperimento per il piccolo schermo. Tutto ha senso, tutto torna e tutto lancia l’amo per qualcosa di grandioso che deve ancora avvenire.

Una serie, WandaVision, promossa a pieni voti, anche per quella Elizabeth Olsen che magistralmente indossa gli abiti di una innocente casalinga e successivamente quelli di… No. Meglio tagliare qui, o entreremmo in piena zona spoiler.

Insomma, da vedere senza indugio. Il cinema ci manca, è vero. Non vediamo l’ora di sederci al buio e gustarci finalmente i film della Fase 4. Ma per adesso, anche seduti comodi davanti alla tv, possiamo coccolarci con un prodotto di alto livello.

E, naturalmente, attenti alle scene poste dopo i titoli di coda! Da tradizione, anche WandaVision ce ne presenta alcune. Un rito questo che ci fa sentire meno soli, con i cinema chiusi.

Il mondo sembra ancora fermo, ma alcune industrie dei sogni galoppano. E noi gliene siamo davvero grati.