Nelle profondità della Foresta Amazzonica è stata fatta una scoperta straordinaria. Si tratta di una distesa di dipinti rupestri mai visti fino a oggi. Per la loro bellezza e unicità sono stati definiti “la Cappella Sistina Preistorica”.
Serrania de la Lindosa, Colombia. Il team di ricerca guidato dal professor Josè Iriarte è entrato nel cuore della Foresta Amazzonica e si è trovato di fronte uno scenario incredibile. Una distesa di dipinti rupestri che ricopre pareti per circa 12km e che indicativamente risale a 12.000 anni fa. La scoperta della Cappella Sistina Preistorica risale al 2019. Tuttavia è stata tenuta segreta in vista di un documentario esclusivo per Channel 4: Jungle Mistery – Lost Kingdoms of the Amazon.
Questo mondo che ancora sorprende
Questa scoperta eccezionale si estende per la bellezza di 12 chilometri di pareti rocciose. Pareti rimaste nascoste all’uomo fino allo scorso 2019, vista la loro posizione all’interno della foresta pluviale.
Grazie alla quasi perfetta conservazione dei disegni è stato possibile effettuare una datazione piuttosto precisa. La presenza di mastodonti (parenti giganti degli attuali elefanti) e di altri animali come bradipi giganti o il paleolama (un camelide laminoide oggi estinto), colloca le pareti attorno ai 12.000 anni fa.
Il sito è una fantastica testimonianza di come il mondo sia radicalmente cambiato. Di fatti, la presenza di mega-animali, come i mastodonti o i cavalli preistorici, forniscono un’idea precisa di come una terra oggi completamente ricoperta di fitta vegetazione assomigliasse allora alla savana.
La Cappella Sistina Preistorica
La scoperta è stata fatta da un team di ricerca inglese e colombiano, guidato da José Iriarte. Lo studioso, professore di Archeologia all’università di Exter (Devon, Inghilterra), è uno dei massimi esperti per quanto riguarda la Foresta Amazzonica e le civiltà pre-colombiane.
Secondo gli archeologi che lavorano ai dipinti, l’intero sito richiederà diverse generazioni per essere analizzato completamente. Lo stesso Iriarte, come riporta un articolo di The Guardian, afferma che ovunque ci si gira si scopre un nuovo disegno. E questo succede in ogni angolo del sito. Si parla quindi di migliaia e migliaia di affreschi rappresentanti animali e scene di vita quotidiana.
I disegni variano non solo per tema, ma anche per dimensioni. Ci sono molte impronte di mani e tante raffigurazioni sono state fatte con questa scala, altre invece sono molto più grandi. Ma una cosa davvero incredibile è che tutta la parete è piena di immagini. Queste non si estendono solo per larghezza, ma anche per altezza. E poiché alcune pareti tendono ad essere perfettamente verticali viene da chiedersi come sia stato possibile, per gli uomini dell’epoca, raggiungere certe altezze. Addirittura, alcuni dipinti sono talmente alti che possono essere visti solo con l’aiuto di un drone.
Nascosto in profondità
Il sito è rimasto davvero ben protetto dalla natura fino ad oggi. Di fatti, per raggiungerlo occorre partire da San José del Guaviare e farsi due ore di macchina. Dopo di che è bene portarsi dietro delle scarpe davvero comode. Infatti, prima di raggiungere le pareti preistoriche è necessaria una passeggiata di circa quattro ore.
La gita non è sicuramente delle più confortevoli. Ci sono animali all’interno della foresta, come alcune specie di serpenti, che offrono una bella gita in ospedale se si viene morsi. Lo ha affermato anche la conduttrice del documentario, l’archeologa Ella Al-Shamahi. D’altro canto si è bel mezzo del nulla, dice, ma tuttavia vale davvero la pena affrontare questi rischi per poter vedere dal vivo la maestosità della Cappella Sistina Preistorica.
Secondo Iriarte, queste pareti non sono altro che la punta dell’iceberg di un qualcosa tutto da scoprire. Il suo team è quindi pronto a ripartire non appena l’emergenza Covid sarà conclusa. Nel frattempo, è possibile guardare il documentario Jungle Mistery – Lost Kingdoms of the Amazon, di Channel 4, anche su YouTube.
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