Dal 1949, il 25 aprile è stata designata come la data che segna la fine della Seconda guerra mondiale. La liberazione delle città del nord come Torino e Milano ad opera della resistenza nel 1945, viene ricordata ogni anno come il giorno della liberazione dal regime nazifascista. Un giorno che, anche con le severe regole anticontagio, non può non essere omaggiato.
Il 25 aprile del 1945, la Resistenza italiana avviò il suo atto finale. L’insurrezione generale dell’Italia settentrionale liberò le città del nord prima dell’arrivo delle forze alleate. Anche se ci vollero giorni e settimane prima di vedere la capitolazione delle forze fasciste e naziste.
Il 25 aprile oggi
Ma è al 25 aprile del 2021 che vogliamo porre l’attenzione adesso, proprio alla vigilia di altre libertà tanto anelate. La pandemia, che ancora sconvolge le nostre esistenze, ha imposto regole di vita molto diverse a quelle a cui eravamo abituati. Dopo un lungo anno trascorso tra vari e svariati lockdown, distanziamenti e dispositivi di sicurezza ai quali, ahimè, siamo ancora tristemente avvezzi, domani moltissime regioni d’Italia cambieranno colore ancora una volta. E ancora una volta, si sente in giro parlare di libertà personale e collettiva come un diritto imprescindibile.
Il nuovo significato di libertà
All’inizio della pandemia non si aveva chiaro tutto quello che sarebbe successo. La visione dell’insieme ha poi scioccato tutti. Si parlava di come risolvere la questione in fretta. Invece i fatti avrebbero dimostrato che di tempo ce ne sarebbe voluto molto. E quando siamo stati costretti ai confini delle nostre case, la parola libertà ha assunto subito un nuovo significato. Noi tutti, o quasi tutti, siamo abituati a studiare pandemie e libertà negate sui libri di storia. Ci siamo dovuti però confrontare con un nuovo concetto di isolamento e mancata indipendenza, sacrificata per un bene superiore. Il bene di tutti.
Nessun confronto, tra l’oggi e ieri. Impensabile da fare. Solo un pensiero semplice: domani ci verrà concessa, finalmente, una maggiore libertà di movimento. E proprio alla luce di quel lontano 1945 e di tutto quello che sappiamo a proposito di quanto avvenuto, dobbiamo esser maggiormente coscienti della nostra ritrovata libertà e utilizzarla con intelligenza.
Ci troviamo a dover reinventare un mondo malato, piagato dai continui cambiamenti climatici e dalla pandemia che in alcune parti del globo si sta manifestando con la sua falce di morte.
Libertà dunque, assume oggi, il sinonimo di coscienza. E resistenza assume quello di non piegarsi di fronte alla crisi economica e sociale che ci troviamo a vivere. Resistiamo dunque con coscienza. E alla fine, quella libertà che i nostri avi ci hanno lasciato in eredità, conquistata con sangue e sudore, tornerà a essere parte di noi e del nostro vivere quotidiano.
È il nostro augurio in questo 25 aprile 2021.
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