La Transnistria, un Paese cerniera fra est e ovest. Oggi i rapporti fra l’Est e l’Ovest europeo sono incrinati a causa del conflitto in Ucraina. Una guerra che sta riproponendo seppur con altri toni, dopo più di trent’anni dalla sua fine, la storica rivalità fra la Russia e gli Stati Uniti o, ancora meglio, tra il mondo occidentale e orientale.

Un Paese fantasma o Paese cerniera

Tutti a scuola abbiamo studiato il Comunismo e ciò che ha rappresentato per tutta la seconda metà del ‘900 sia in Europa che nel mondo. A chi non è sorta la curiosità di capire o vedere come si viveva in quei Paesi dell’Europa dell’est a regime comunista? Più per curiosità che per altro, in realtà. Ebbene, oggi sarebbe possibile grazie all’esistenza della Transnistria: un territorio quasi sconosciuto a moltissimi di cui però lo scrittore Lilin parla nel suo capolavoro “Educazione siberiana”. Parliamo di un lembo di terra tra la Moldova e l’Ucraina, una regione indipendente che, ad oggi, rappresenta l’ultimo Paese “sovietico”. Questo perchè sembra che lì il tempo si sia fermato all’epoca di Stalin, Lenin e Kruscev.

Come entrare in Transnistria

Per visitare questo Paese bisogna essere muniti di un passaporto con sei mesi di validità residua e ciò significa che bisognerà passare la dogana. Si può entrare sia dalla Moldova che dall’Ucraina e per entrare viene rilasciato un visto con i propri dati e il tempo di visita. In alternativa si può usare la carta d’identità ma solo quella “elettronica”: in mancanza di questa non si potrà entrare assolutamente in questa regione rimasta ferma agli anni del Comunismo. La tratta più usata per entrare in questo misterioso territorio è quella Chisinau- Tiraspol, quindi passando dalla Moldova.

Un territorio avvolto da un particolare fascino

Come avrete già intuito, visitare la Transnistria non è il desiderio di tantissimi, visto che ai più potrebbe sembrare un territorio inesistente palesemente inventato. Eppure, in un contesto geopolitico più tranquillo di quello attuale, è un territorio che andrebbe visitato soprattutto da coloro che del Comunismo ne hanno solo sentito parlare. La Transnistria è un Paese dove le statue di Lenin sono ancora in bella vista e non volano via come nel film cult “Goodbye Lenin”: sono ancora lì come se il vecchio leader sovietico fosse ancora vivo.

Un popolo ideologicamente strano

Seppur  il tempo in Transnistria sembra si sia fermato all’inizio degli anni ’90, la gente non resta ancorata all’ideologia comunista come ci aspettiamo. E, nonostante, ci sia il desiderio di entrare nel territorio russo, i simboli del Comunismo rappresentano solo un semplice messaggio: tra non molto tutto questo, molto probabilmente, non esisterà più.

La capitale

La capitale, o meglio dire, la città principale della Transnistria, è Tiraspol, dalla chiara urbanistica sovietica. È una città che cerca di muoversi tra la modernità e il passato non troppo lontano: ci sono monumenti di chiaro stampo sovietico e qualcosa dedicato ai caduti di guerra. Tipico di queste regioni indipendenti, tra le quali ricordiamo anche l’Ossezia del sud e Abkhazia. Dunque, visitare la Transnistria è un suggerimento per coloro che non ricercano le solite mete turistiche, ma desiderano provare emozioni diverse e hanno la curiosità di conoscere dei posti spesso sconosciuti alle cartine geografiche dove troviamo, come ben sappiamo,  solo i Paesi legalmente riconosciuti. Ecco perchè consideriamo la Transnistria un Paese cerniera fra est e ovest.