Dopo il successo dell’anteprima Campania Libri Festival con lo scrittore Benjamin Labatut, finalmente si parte con la prima giornata della fiera al Palazzo Reale di Napoli.

Alle 10.30 presso la Sala Molteplicità del Palazzo Reale di Napoli è stato ospite del Campania Libri Festival il regista, sceneggiatore nonché scrittore Pupi Avati, il quale ha dialogato con la giornalista e scrittrice Titta Fiore e ripercorso la sua lunga carriera artistica.

Scrivere il cinema-Tra libri e set

Il maestro Avati nel corso della conferenza ha parlato del gotico padano, del suo amore per il Jazz, dell’influenza che ha avuto in lui il maestro Federico Fellini nonché del rapporto viscerale, assiduo e appassionato con la letteratura che travalica il libro e buca lo schermo.

Sono state le tessere di mosaico che compongono il ritratto di un indiscusso maestro del cinema italiano qual è Pupi Avati, reduce tra l’altro dal successo dell’ultimo film Quattordicesima domenica del tempo ordinario che è anche l’opera più personale del maestro.

Il Maestro Avati inoltre ha raccontato alcuni aneddoti della propria carriera divisa egregiamente tra cinema, letteratura.

Il mio sogno era diventare un grande clarinettista jazz. Ma un giorno nella nostra orchestra arrivò Lucio Dalla. All’inizio non mi preoccupai più di tanto, perché mi pareva un musicista modestissimo. E invece poi ha manifestato una duttilità, una predisposizione, una genialità del tutto impreviste: mi ha tacitato, zittito, messo all’angolo. Io a un certo punto ho anche pensato di ucciderlo, buttandolo giù dalla Sagrada Familia di Barcellona, perché si era messo in mezzo tra me e il mio sogno.

Noi di Pink Magazine Italia lo abbiamo intervistato.

Buongiorno maestro. Anche età si è avvicinato al mondo del cinema?

Mi sono avvicinato al mondo del cinema a 26 anni quando ho visto per la prima volta Otto e mezzo di Federico Fellini. È il più bel film sul cinema che si possa vedere e che consiglio a tutti.

Alcuni riconoscimenti di Pupi Avati

Nella sua carriera il maestro Pupi Avati ha ricevuto tre candidature ai David di Donatello: David di Donatello per la migliore sceneggiatura 1990; David di Donatello Luchino Visconti 1995; David di Donatello per il miglior regista 2003. Oltre alle candidature per il Ciak d’oro Candidatura a miglior sceneggiatura per Festa di laurea 1986; Candidatura a miglior sceneggiatura per Regalo di Natale 1987