12970259_1696725373931719_1615270645_o.pngCiao booklovers,
Avete già sentito parlare di biblioterapia o libroterapia?
I nostri amici libri possono essere straordinari ausilii per terapie psicologiche. Come?
Su Pink Magazine Italia di febbraio trovate un articolo approfondito sul tema.
Oggi vorrei segnalarvi una novità editoriale legata a questa tematica: I libri si prendono cura di noi di Regine Datambel.

«La biblioterapia è l’utilizzo di un insieme di letture scelte quali strumenti terapeutici in medicina e in psichiatria. E un mezzo per risolvere dei problemi personali mediante una lettura guidata»: così il dizionario Webster definiva la biblioterapia nel 1961. Una descrizione senza dubbio fredda e succinta, oltre la quale tuttavia si aprono scenari inaspettati e affascinanti, a cavallo tra psicologia e letteratura, antropologia e ricerca interiore. Régine Detambel, scrittrice e kinesiologa francese, raccoglie i numerosi contributi di studiosi che si sono occupati di una disciplina ricchissima di sfumature, dal lavoro pionieristico di Sadie Peterson Delaney fino alle opere più recenti di Ouaknin, Spire, Picard e soprattutto l’Elogio della lettura di Michèle Petit.
Se emozioni e sentimenti si colgono pienamente solo attraverso la loro forma verbale, allora possono essere curati, accuditi, coccolati dalla parola scritta. All’approccio semplicistico del biblio-coaching, che predilige libri «facili» e didascalici, l’autrice preferisce puntare sulle difficoltà e sulle sfide lanciate dai grandi autori del presente e del passato, che nella scrittura hanno trovato un antidoto al dolore. Sono questi i «farmaci» migliori: la lettura diventa un’occasione di risveglio interiore, consapevolezza, dignità, un rimedio ai malanni della mente e del corpo. Niente di meglio, quindi, di un «libro sui libri», un racconto sul profondo potere della pagina scritta: «La biblioterapia deve permettere a ciascuno di uscire dall’isolamento, dalla stanchezza, per reinventarsi, vivere e rinascere a ogni istante».

Buona lettura.
Isabella