Cristina D’Avena festeggia i suoi primi quarant’anni di sfolgorante carriera. L’abbiamo incontrata al Falconara Comics domenica 15 maggio e ci ha rilasciato un’intervista in esclusiva.
Cristina D’Avena non ha bisogno di presentazioni. Dal suo debutto allo Zecchino d’Oro nel 1968, Cristina ha raggiunto fino a oggi numeri da record: 743 brani, di cui 392 sigle tv: 371 sigle di cartoni animati, 12 sigle di telefilm e nove sigle TV, più 41 remix.
Dal 1981 quando, chiamata da Giordano Bruno Martelli, ha inciso la sigla di un cartone animato, “Pinocchio”, si è dedicata alle sigle dei cartoni animati. Nel 1982 incide “Canzone dei Puffi” superando il mezzo milione di copie vendute e aggiudicandosi il Disco d’Oro. A partire dal 1983 entra nel cast di “Bim Bum Bam“, trasmissione per bambini in onda su Mediaset. E un paio di anni più tardi ottiene il Disco di Platino grazie alle Duecentomila copie vendute da “Kiss me Licia“
È proprio grazie al personaggio di Licia, che Cristina D’Avena intraprende anche la carriera di attrice. Infatti, nel 1986, interpreta il ruolo della protagonista in “Love me Licia“, ovvero il telefilm per ragazzi che riprende l’anime giapponese. Il successo è strepitoso tanto da convincere la produzione a girare l’anno successivo “Licia dolce Licia”, poi “Teneramente Licia” e infine “Balliamo e cantiamo con Licia”, in onda su Italia1.
Io e Stefania Cantoni Pellini* l’abbiamo incontrata al Falcomics 2022, la rassegna della città di Falconara, dedicata ai fumetti e al mondo dei cartoni animati. Ci ha rilasciato un’intervista in esclusiva per Pink Magazine Italia, prima del suo concerto.
Cordiale e disponibile, Cristina è determinata, concreta e piena di gioia di vivere. Una donna di talento fuori dal comune che ha saputo bilanciare studio e fama. Quest’anno festeggia i suoi primi quarant’anni di carriera.
Il nostro magazine si occupa di women empowerment e di talento femminile, tu sei l’esempio di donna di successo. Parlaci di te.
Io canto da una vita. Quest’anno festeggio quarant’anni di carriera. Penso che si riescano a mantenere l’attenzione del pubblico e il successo per tanto tempo con l’umiltà. Essere donna di successo e al contempo un’amica è fondamentale. Che poi è la realtà: io sono amica del pubblico che mi segue fin dal mio esordio. È stato sempre un percorso di amore e di reciproco sostegno. Siamo partiti insieme: eravamo tutti piccoli e siamo cresciuti, prendendoci per mano. Il mio pubblico è affezionato alla Cristina amica più che alla star. Alla Cristina che canta la sigla del cartone della tua vita, che fa parte di te, del tuo mondo.
L’umiltà premia sempre e il pubblico lo percepisce e ti ama anche di più.
Sappiamo che sei in tour, che cosa farai una volta terminata la tournée? Che cosa ti e ci riserva il futuro immediato?
Intanto sono felicissima perché per fortuna ci stiamo riprendendo dopo due anni durissimi. Abbiamo tutti bisogno di svagarci e non pensare ai numeri del virus che sentiamo ogni giorno. Non ce la si fa più, siamo tutti provati. Il pubblico ha così tanta voglia di divertirsi e di ballare! La musica aiuta a svuotare e a sfogarti, si sa. Me compresa, ho sofferto tanto in questi due anni in cui non potevo avere il contatto diretto con il mio pubblico. Ho in serbo tante sorprese: intanto festeggio i quarant’anni di carriera; stanno uscendo i picture disc, uno al mese, Occhi di gatto è il primo: si tratta di vinili in edizione deluxe per collezionisti, ce ne sono solo mille in tutta Italia.
C’e una canzone alla quale sei particolarmente legata?
Be’, Kiss me Licia. Sono stata la Licia della serie tv figurati se non amo questo cartone: lo amo all’infinito. Ma poi ce ne sono tante altre, è dura scegliere: Sailor Moon, Rossana, Occhi di gatto, e tante altre. Sono tutte sigle importanti, che adoro e che quando le canto è sempre una festa!
Che consigli daresti a una giovane donna che vuol fare il tuo stesso mestiere?
Intanto di studiare, non ci si improvvisa mai. Se ti piace cantare devi andare avanti. I sogni si possono avverare ma non si deve mai finire di studiare e di prepararsi. E devi divertirti, non restare male per i concorsi che non vanno bene. Bisogna provare, mai deprimersi, mai smettere di studiare. Perché non si finisce mai di imparare. E non mollare mai. Di inseguire il sogno ma attraverso lo studio, altrimenti rimane un sogno e resta lì.
I sogni si possono avverare, ma solo se si studia e ci si prepara tanto.
*questo articolo è nato dalla collaborazione tra la direttrice Cinzia Giorgio e Stefania Cantoni Pellini, che si è occupata di contattare lo staff della D’Avena e l’ufficio stampa del Falcomics 22, che ringraziamo per la disponibilità. Le foto sono di Silvia Giuliani, scattate appositamente per questa intervista ma che restano di sua proprietà.
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