Sono strane sensazioni quelle che si provano nel momento esatto in cui cominci a percepire che si sta avvicinando il giorno della nascita di tuo figlio. Ognuna di noi ha un modo e tempi diversi nel sentire questo momento. Prosegue il nostro appuntamento con la maternità.

Un cambiamento che porterà a qualcosa di nuovo e che, nonostante tutti i nostri pensieri e idee durante la gravidanza, sarà meraviglioso ma anche imprevedibile. Semplicemente, si diventerà mamme. Prosegue il nostro appuntamento con le gioie e le difficoltà della maternità (leggi qui il primo articolo: Semplicemente mamma: la gravidanza.

Quando arriva il travaglio.

Il momento fatidico dell’inizio travaglio (ricordate bene il corso pre-parto, il dolore è soggettivo e, nel caso, potrete richiedere l’epidurale, quindi niente paura e ascoltate i medici, l’ostetrica e le infermiere) e di tutti i partenti che saranno attaccati alla porta della sala travaglio aspettando con ansia il primo vagito… Unico consiglio: in quella stanza ci sarete solo voi con i vostri compagni e nessuno e dico nessuno è più importante avere vicino a voi in quel momento se non l’uomo che amate. Non fatelo, non fate assistere al parto o vostra sorella, o vostra suocera, o vostra cognata, o vostra madre. Non fatelo, e non scherzo! Non appena il vostro piccolino sarà nato e vedrete la faccia del suo papà… No, non ve lo dico, non si può descrivere a parole. Credo sia magia.

Carissime neo-mamme.

Se allatterete tenete vostro figlio nel lettone con voi, perché vi assicuro che se il piccolo o la piccola mangia ogni mezz’ora o venti minuti, far su e giù dal letto vi renderà solo molto stanche e nervose. Un cuscino di lato (perfetto quello da allattamento che ha la forma di una U) e il bimbo tra voi e il cuscino. Il seno a portata di poppata e voi comodamente sdraiate a letto, su un fianco, potrete chiudere gli occhi e farvi un pisolino mentre allattate.

Lo stesso quando cambierete posizione per allattare da entrambe le parti in maniera equilibrata. I piccoli fino ai 5 o 6 mesi non prendono il vizio del lettone, vi assicuro che non è così. Dai 6 mesi in poi cominciano davvero a capire, quindi, sino ad allora teneteli con voi, non stancatevi inutilmente. Lo stesso per chi non allatta: scalda-biberon sul comodino a portata di mano e sono sicura che il papà sarà felice di andare in cucina, aprire il frigo e prendere uno dei diversi biberon già pronti per tutta la giornata, e così via.

Ancora due cose davvero importanti che mi sento di condividere con voi, prima di indicarvi uno schema, un vademecum più preciso su tutti i punti più importanti: avrete meno tempo da dedicare a voi stesse, non sono scuse abbozzate, è davvero così.

Truccarsi, acconciare i capelli, sono tutte cose che saranno più faticose da fare, ma non smettete! Per la cura di voi stesse, del vostro corpo, approfittate dei prodotti e delle creme che utilizzerete per il vostro bambino. Come un bell’impacco ai capelli con il suo olio per il corpo. Tutti piccoli accorgimenti che non vi porteranno via troppo tempo ma vi faranno stare bene.

E, infine, vorrei dirvi che non è sempre vero che appena posiamo gli occhi su nostro figlio lo amiamo già incondizionatamente, spesso si ha bisogno di tempo, quindi non dovete sentirvi in colpa se in alcuni momenti penserete: “Ma cosa ho fatto?” Davvero, è normale, e potete parlarne apertamente con chi vi ama. Le cose andranno benissimo comunque, non siamo tutte uguali, ognuno vive la maternità in maniera diversa, ma il comune denominatore sarà solo uno: l’amore di vostro figlio.

Tabelle riassuntive e specifiche dei consigli.

Se soffriste, durante la gravidanza, di bruciori di stomaco, ecco cosa fare:

  • Curare per prima cosa l’alimentazione, facendo pasti piccoli e frequenti; è consigliato dividere i pasti in tre principali (colazione, pranzo e cena) e due spuntini.
  • Gli alimenti da ridurre, perché favoriscono il reflusso, sono: cioccolato, caffè, succhi di frutta, bibite gasate e zuccherate.
  • Molta acqua, ma bevuta a piccoli sorsi durante la giornata, soprattutto quando si avverte la sensazione del reflusso.
  • Dormire con la testa un po’ rialzata.
  • Non si dovrebbero assumere farmaci che riducono la produzione di acido da parte dello stomaco, si possono però assumere gli antiacidi, che hanno semplicemente la funzione di tamponare l’acidità dello stomaco, come per esempio il bicarbonato o prodotti specifici prescritti dal medico.
  • Gli antiacidi vanno presi al termine dei pasti principali, una o due volte al giorno, o secondo parere del medico.
  • Le tisane e la camomilla aiutano lo stomaco a rilassarsi.
  • 7 Sì ai succhi fatti in casa, l’importante è scegliere frutta e verdura fresche, come per esempio il succo di carota che è un eccellente rimedio per ristabilire l’equilibrio della flora batterica intestinale, indicato in caso di dissenteria, e può essere mescolato con mela e uva, oppure mela e ananas.

Il succo di ananas è un succo dolce, ricco in enzimi, che favoriscono la digestione delle proteine. Può essere perfetto contro la ritenzione idrica, soprattutto la sera, alle gambe.

Il succo di mirtillo e frutti di bosco aiuta la circolazione periferica, essendo ricco di sostanze con effetto antinfiammatorio e capillaro-protettrici. Adatto a chi ha capillari che si rompono facilmente e contro le emorroidi che possono presentarsi in gravidanza.

Cosa mangiare per stare bene.

Come abbiamo accennato prima, un’alimentazione sana prevede cinque pasti al giorno (colazione, spuntino del mattino, pranzo, merenda e cena) e deve essere varia con un buon apporto di carboidrati, grassi, proteine, vitamine, minerali di cui si ha bisogno. Solo che in gravidanza aumentano i fabbisogni di calcio, ferro, proteine e di altri particolari nutrienti. Quindi sarebbe indicato consumare ogni giorno 2 porzioni di pesce, o carni magre, o uova, o formaggi.

Possono essere un piatto unico perfetto e ricco di proteine anche le combinazioni di pasta e riso con legumi, condite con olio e un po’ di grana.

  • Per il fabbisogno di acidi grassi omega-3 è consigliabile assumere dalle due alle tre porzioni alla settimana di pesce cotto come sardine, alici, merluzzo, salmone.
  • Per il fabbisogno di calcio, consumare latte scremato, yogurt e i broccoletti, tra le verdure.
  • Per il fabbisogno di ferro, carne rossa in giusta quantità e i legumi.
  • Per il fabbisogno di luteina, un pigmento antiossidante importante per il corretto sviluppo della retina del feto e del neonato, gli spinaci, i broccoli, i cavoli e le verdure a foglia scura, ma anche il tuorlo d’uovo.

Importante chiedere sempre al proprio ginecologo e medico di famiglia per le corrette quantità degli alimenti e che decideranno la possibilità di introdurre degli integratori nell’alimentazione, mai decidere per proprio conto!

Cibi da ridurre: caramelle, biscotti, bevande zuccherine, pasticcini, cioccolato, caffè, tè, cibi grassi, fritti, burro, sughi e condimenti elaborati, uova poco cotte, paté e formaggi molli (brie, camembert, taleggio, gorgonzola, es.), la carne cruda e i salumi crudi per prevenire la toxoplasmosi. Cozze, vongole e crostacei.

Tutte le ecografie obbligatorie.

Ecografie nel primo trimestre:

L’ecografia a 6 settimane: si può sentire già il battito del piccolo.

L’ecografia a 12 settimane: deve essere svolta entro la fine del primo trimestre (Bi test). Si vedranno già gli organi e delle varie parti del corpo del bambino, si controlla se la gravidanza è singola o gemellare, la regolarità del battito cardiaco fetale, e si effettuano alcune misurazioni del piccolo in formazione.

P.S. Può invece essere effettuata l’amniocentesi, ma solo in casi in cui la mamma avesse dai 35 anni in su per verificare la sindrome di down o problemi al feto.

L’ecografia nel secondo trimestre:

L’ecografia della 20ª settimana è la morfologica, fornisce numerose informazioni: valutare la presenza del battito cardiaco e di movimenti attivi fetali. Si osserva la placenta, la quantità di liquido amniotico, altro indice di benessere fetale, la posizione podalica o cefalica del bambino, anche se questa avrà più rilevanza alla 30ª settimana, si prendono le misure del piccolo, valutando la circonferenza della testa e il suo diametro, la circonferenza addominale, la lunghezza del femore e le dimensioni del cervelletto.

Il controllo del cuore e dei grossi vasi sanguigni permette inoltre di diagnosticare eventuali malformazioni cardiache. Si controlla anche la colonna vertebrale per escludere la presenza di spina bifida e si saprà con certezza il sesso del bambino.

L’ecografia nel terzo trimestre:

Nell’ecografia della 30ª settimana circa, oltre ad essere valutata nuovamente la morfologia del bambino, viene controllata la sua crescita: si rapportano a curve di crescita di riferimento i parametri relativi ai singoli bimbi, che permettono di valutarne lo sviluppo rispetto ai valori medi (percentile). Per esempio: il feto si colloca nel 25° percentile, significa che è più piccolo del 75% dei suoi coetanei. Si può vedere inoltre se il bambino si trova con i piedi in giù (posizione podalica), in tal caso caso se ne dovrà programmare un’ulteriore a ridosso del parto per un eventuale Cesario. Infine il controllo del liquido amniotico.

P.S. Gli esami del sangue in gravidanza solitamente vengono effettuati ogni mese, sta comunque a discrezione del proprio ginecologo.

Quando il piccolo è nato: ancora qualche tabella di consigli.
  • Durante il ritorno a casa dall’ospedale il bebè deve viaggiare correttamente posizionato all’interno di un ovetto o una navicella che deve essere installato secondo le indicazioni del distributore.
  • Se l’allattamento è artificiale, le poppate dovranno rispettare orari più regolari, nel caso di allattamento al seno è importante farlo a richiesta.
  • Contro le ragadi è importante come attacchiamo il bambino che dovrebbe prendere tutta l’areola e non il solo capezzolo.
  • Se c’è qualche difficoltà (ragadi, ingorghi o altro riguardante l’allattamento al seno) chiedete aiuto, non vergognatevi mai di chiedere aiuto anche all’ospedale stesso in cui avete partorito.
  • Per i primi tre giorni di vita (succederà quindi soprattutto quando sarete ancora in ospedale) il piccolo emette delle feci particolari che vengono chiamate meconio. Sono di colore verde-nerastro e di consistenza un po’ appiccicosa. Dopodiché il meconio viene sostituito dalle feci tipiche del bambino che sta cominciando ad alimentarsi normalmente.
  • Il cordone ombelicale (ve lo spiegheranno le infermiere quando farete il primo bagnetto a vostro figlio) verrà disinfettato e tenuto il più asciutto possibile per facilitarne la caduta che di solito avviene dai 6 ai 15 giorni.
  • Il bagnetto (con saponi o oli adatti e poco schiumosi) se fatto prima della poppata serale, potrebbe conciliare il sonno. La temperatura dell’acqua intorno ai 35 °C (da sentire con un termometro o immergendo il gomito).
  • Le coliche potrebbero anche non arrivare, ma nel caso si presentassero tenere il piccolo con il braccio destro a pancia in giù e massaggiare la schiena con la mano sinistra (alternare braccia e mani ogni tanto) per favorire l’uscita dell’aria che provoca il mal di pancia.
  • Il piccolo non va coperto troppo mentre dorme, la temperatura della stanza non dovrebbe superare i 20 gradi.

Infine… tanta, tanta pazienza, tanto contatto fisico e tanto, tanto amore.

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