La splendida voce della cantante lirica, originaria di Sacile, Valentina Volpe Andreazza reinterpreta l’Inno Europeo. Un omaggio alla musica, alla passione civile e all’Europa.
Di Valentina Volpe Andreazza i lettori di Pink Magazine Italia avevano già sentito parlare: la sua meravigliosa voce li aveva sedotti, ammaliati e conquistati (leggi articolo: Valentina Volpe Andreazza). Ora per chi l’attende con ansia e per chi ancora non la conosce, torniamo a parlare di lei e del suo importante progetto Euphonia, che vede coinvolti quindici superbi artisti e la loro reinterpretazione dell’Inno Europeo: una versione che lascia decisamente senza fiato. Abbiamo chiesto a Valentina com’è nato il progetto e quali siano invece i suoi impegni futuri.
Com’è nato il progetto Euphonia? Quanti artisti sono coinvolti e qual è il vostro fine? 
Quando a gennaio l’Associazione Europa Nostra lancia la Challenge Ode2Joy, attraverso un video il cui protagonista è il Maestro Placido Domingo, iniziava a svilupparsi in me l’idea di partecipare a questa chiamata di creativi verso l’Europa: reinterpretare l’Inno europeo in chiave nuova.
Non è così facile portare la propria voce in Europa e secondo me queste sono occasioni da non perdere, in cui potersi esprimere a un pubblico molto più ampio. Così, da un sogno, è iniziata la mia ricerca di artisti che credessero con me in questo progetto. Siamo una quindicina tra compositore (Marco Cazzuffi), librettista (Diego Marani, fondatore dell’europanto, una lingua artificiale che coniuga in un’unica lingua la maggior parte di quelle europee), cantanti (Viviana Nebuloni, soprano, Filippo Lepre, baritono, Marco Cazzuffi, baritenore e la sottoscritta, mezzosoprano), ballerino (Francesco Pacelli), coreografo (Riccardo Buscarini), regista (Giacomo Costa) fotografo di scena (Guido Giannone), social media manager (Marco Nebuloni), promozione e staff del management (Lucia Bottecchia, Mattia Pivato)… una super squadra!
Siamo partiti dal motto dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale 2018 “where the past meets the future” per scrivere la nostra reinterpretazione. Con il compositore Marco Cazzuffi abbiamo ripensato ai nostri grandi compositori italiani, a Giuseppe Verdi, il cui punto di riferimento musicale era la polifonia del Cinquecento e in contemporanea mi era venuta in mente un’altra grande figura italiana, che appartiene ormai al mondo, e che ha saputo creare un dialogo tra innovazione e creatività: Leonardo da Vinci.
Il linguaggio tra forme diverse di arti, unite dalla musica, ecco il nostro messaggio all’Europa. Abbiamo avuto, inoltre, dei partner eccezionali senza i quali non avremmo potuto realizzare il nostro progetto: Base Milano, il nuovo hub culturale milanese che ci ha messo a disposizione i suoi fantastici spazi, rinnovati e rivalorizzati per essere a disposizione della collettività e creare cultura; CLA Studios, un nuovo studio registrazione alle porte di Milano, nato da due amici che stanno investendo in nuovi talenti musicali e WOA Creative Company che ha creato la meravigliosa sorpresa nel finale del video. Giornate intere di lavoro, idee, telefonate con l’instancabile amica Lucia Bottecchia per studiare soluzioni alle varie complicazioni dei momenti più concitati, numerosi caffè con Marco Nebuloni e Guido Giannone per lavorare di grafica e comunicazione, Skypecall con il coreografo Riccardo Buscarini, in diretta da Madrid, io da Bruxelles, dove vivo, ed il compositore Marco Cazzuffi, che all’epoca si trovava a Biella: anche questa è l’Europa. Corse contro il tempo per creare un finale spettacolare, grazie alla passione e alla tenacia di Giuliana Pajola, Davide Asker e il loro team di creativi della WOA Creative Company. Ognuno è stato fondamentale ed è questo che ci ha fatto vincere in termini di qualità e di seguito tra la gente.
Il video si può ascoltare e vedere sulla pagina Facebook di BASE Milano e su YouTube. Arrivato al Convegno della Cultura di Berlino,  è risultato tra i migliori video della Challenge Europea. Poco dopo, è stato proiettato a Bruxelles, al Parlamento Europeo nelle giornate dedicate al patrimonio culturale e alla musica, e a Roma, a Palazzo Venezia, a luglio, durante il convegno dedicato al programma di Europa Creativa, grazie al supporto dell’Onorevole Silvia Costa, che con forza crede nell’importanza della cultura e dei giovani e che ringrazio di cuore.
Parlaci della tua esperienza all’Ambasciata italiana del Belgio e del tuo impegno con le Istituzioni.
La mia missione di portare la musica al di là dei teatri e delle sale da concerto, in una visione di dialogo culturale con altri popoli, mi ha portato anche ad accettare con onore e onere la chiamata dell’Ambasciata Italiana presso il Regno del Belgio per le celebrazioni della Festa della Repubblica del 2 giugno 2018. Un’emozione unica ed una grande responsabilità. Quando la gente continua ad emozionarsi per il nostro Inno cantato con amore e passione, allora vuol dire che la missione è riuscita. In Ambasciata ho proposto anche un’aria rossiniana che amo molto: la Tarantella Napoletana, nel 150eimo anniversario della morte di Giacchino Rossini.
Inoltre, sono reduce da un concerto organizzato a Cortina in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente, del territorio e del mare, la Convenzione delle Alpi, la Fondazione Cortina 2021 e il Circolo della Cultura e del Bello di Sacile dedicato alla figura femminile nel territorio alpino. Focus del momento musicale è stato il suono di un violino fantastico, costruito con le essenze della Val di Fiemme e suonato magistralmente dalla violinista Karen Granieri. Alla fine, abbiamo pensato ad un piccolo omaggio dedicato alla figura femminile, in cui ho interpretato l’Habanera, dalla Carmen di Bizet. Abbiamo cercato così di creare un legame tra musica, cultura e filiera del legno, nell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale 2018.
Progetti futuri?
A Settembre mi aspettano i concerti tra i Castelli del Belgio, in trio con arpa e violino tra chasons francesi e arie da camera italiane.
Che consigli daresti a chi vuole intraprendere la tua carriera  musicale e artistica?
La resilienza! Sacrificio, studio e strategia. Credere con passione nei propri talenti, migliorali sempre, come missione di vita, puntare a un obiettivo e portarlo avanti con rispetto e amore per se stessi e gli altri.

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