A SOLI 22 ANNI, PAOLA EGONU SARà LA PORTABANDIERA OLIMPICA AI GIOCHI IN SCENA IN GIAPPONE. UNA RAGAZZA GIOVANE, MA DALLE IDEE BEN CHIARE, CON UN PALMARéS CHE TANTI ATLETI POSSONO SOLO SOGNARE. INSIEME A MIRIAM SYLLA é PRONTA A GUIDARE IL GRUPPO ALLENATO DA DAVIDE MAZZANTI VERSO UN TITOLO CHE ANCORA MANCA NELLA STORIA AZZURRA.
Aveva 11 anni quando ha mosso i primi passi nel volley, lo sport che l’avrebbe consacrata. Paola Egonu, classe 1998, nata a Cittadella da genitori nigeriani, ha fatto la sua gavetta, partendo da Galliera Veneta, passando dal Club Italia e approdando all’Agil Novara. Qui ha vinto la Champions League nella stagione 2018-19 contro l’Imoco, tra l’altro suo attuale club, con cui si è ripetuta nel campionato 2020-21.
Non ha avuto timore, nonostante la giovane età, di lasciare i genitori per dedicarsi anima e corpo a quello che sentiva essere più che una passione, il suo presente, ma soprattutto il suo futuro. E i fatti le hanno dato ragione.
Nonostante la giovane età, ha un palmarès che in molti atleti si sognano. Oltre alle due citate Champions League, spiccano un campionato, tre Supercoppe Italiane, quattro Coppe Italia e un Campionato Mondiale per Club.
PAOLA EGONU SARà LA PORTABANDIERA OLIMPICA
Alta, solida, il fiore all’occhiello della Nazionale Azzurra allenata da Davide Mazzanti, a soli 22 anni sarà la portabandiera olimpica ai Giochi in scena in Giappone. Toccherà a lei portare il vessillo con i cinque cerchi durante la cerimonia d’inaugurazione venerdì 23 luglio.
“Sono onorata per l’incarico che mi è stato dato dal Cio: portare la bandiera olimpica sarà un grande onore. Quando l’ho saputo, mi sono emozionata. Mi ritroverò a rappresentare gli atleti di tutto il pianeta, è una grande responsabilità. Mi esprimerò e sfilerò per ogni atleta del mondo”, ha dichiarato dopo aver appreso la notizia direttamente dal Presidente del Coni, Giovanni Malagò.
Giovane ma con le idee ben chiare, fuori dagli schemi. Non ha paura di dire la sua, di combattere per quello in cui crede, di metterci tutta se stessa. La sua energia, la stessa in cui un’intera generazione si riconosce, sarà fondamentale, tanto fuori dal campo, quanto dentro. Dopo la delusione di Rio 2016, che l’opposta dell’Imoco, convocata pur giovanissima, ricorda, la compagine azzurra vuole riscattarsi.
AZZURRE IN CERCA DI RISCATTO
“Eravamo tutte giovani. E se ci penso adesso mi fa quasi impressione – ha dichiarato la Egonu nel corso di un’intervista alla Gazzetta dello Sport –. È stata un’esperienza che comunque è bello avere nel mio bagaglio personale perché ora so cosa sto andando a vivere, sono preparata e me la posso godere meglio”.
“A quella Paola oggi direi di stare tranquilla e continuare a lavorare e a crescere, di continuare a spingere al massimo perché le soddisfazioni alla fine arrivano“.
Bisogna lavorare duramente, ma anche credere fermamente nei propri sogni. “Non sarà una passeggiata, il nostro sogno ce lo dovremo sudare fino in fondo“, avverte, ma non si tira indietro. E sa che il gruppo, capitanato da Miriam Sylla, può fare bene, e molto. D’altronde sognare è lecito, ma con una squadra come quella presente a Tokyo, non è poi così azzardato.
Noi non vediamo l’ora di tifare per le azzurre: il primo appuntamento è domenica 25 luglio contro la Russia.
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