Cercando di ricordare il colore del cielo in quella mattina di settembre che ha cambiato per sempre la nostra storia e le nostre abitudini. Visita al National September 11th Memorial & Museum.

Tutti sappiamo cosa è successo l’11 settembre 2001, quando diciannove complici dell’organizzazione terroristica Al-Qāʿida dirottarono quattro aerei di linea su New York. Due si schiantarono contro le Torri Gemelle del World Trade Center, un terzo aereo contro il Pentagono, e un quarto, diretto verso Washington con probabile obiettivo il Campidoglio o la Casa Bianca, precipitò in un campo a seguito di un’eroica rivolta dei passeggeri.

Sappiamo anche che nell’impronta dei due grattacieli sono state realizzate le note vasche commemorative, ma qualcuno non ne conosce il vero significato e non sa che sotto, nelle reali fondamenta sotterranee delle torri, vi è un museo. Una tappa di assoluto dovere se stai organizzando un viaggio nella Grande mela. Un museo che racchiude tutto il terrore di quella mattina, in contrapposizione al cielo limpido e sereno che fu e alle emozioni che sa suscitare. Un museo che ci avvicina in modo crudo, ma allo stesso tempo delicato, alla tragedia palpabile, e ci invita a meditare sul vero senso dell’esistenza e di cosa l’essere umano è in grado di fare.

Il memoriale.

Reflecting Absence è il nome del memoriale, costituito da due immense vasche in granito che rispettano il perimetro dei due grattacieli crollati. I bordi, su cui sono impressi i nomi di tutte le vittime, sono invece realizzati con acciaio recuperato dalle macerie. All’interno delle vasche, cascate di acqua silenziosa scorrono fino a gettarsi in un cratere di cui, da qualsiasi angolazione lo si guardi, è impossibile vedere la fine, a testimonianza del fatto che niente e nessuno potrà mai colmare la voragine che quell’avvenimento ha creato. I monumenti sono immersi in un giardino di querce tra cui il Survivor Tree, un albero sopravvissuto all’attentato e successivamente reimpiantato. Una commovente testimonianza della forza della natura e dell’universo, e di chi combatte con delicatezza per una giusta causa: la vita. Sui suoi rami sono appesi bigliettini scritti da persone provenienti da tutto il mondo.

Museo dell’11 Settembre.

Si entra per mezzo di una scala mobile che affianca quella che era la scala originale. Man mano che si scende, gli scalini di quest’ultima si fanno in frantumi e si ha accesso al reale terrore di quel giorno. Dopo aver percorso una galleria fotografica che racconta la storia di quella mattina, si ha accesso a un’area dove si trovano oggetti personali, autovetture di soccorso, macerie, l’antenna. Al centro vi è l’Ultima Colonna, ovvero l’ultima parte dell’edificio a essere stata rimossa dalle macerie. Essa è ricoperta da iscrizioni, adesivi e firme di tutte le squadre che hanno partecipato ai soccorsi. Infine, si arriva a una sala multimediale dalle pareti tappezzate di foto delle vittime.

Qui si può sedere e scoprire le storie di vita di tutte le persone che non ce l’hanno fatta, e ascoltare anche le numerose testimonianze di chi invece è sopravvissuto. Seppur nella tragedia, questo luogo ha il potere di trasmettere un’energia immensa. Per qualche ora, è forse possibile lasciare andare le piccolezze della vita quotidiana e riconnettersi con i veri valori e le piccole grandi cose che troppo spesso si danno per scontate. Ricordare ciò che è stato non cambia il passato, ma può e deve aiutarci a essere persone migliori nel presente.

“Nessun giorno ti cancellerà dalla memoria del tempo”.

All’interno del museo, è possibile trovare l’opera d’arte Trying to Remember the Color of the Sky on That September Morning, realizzata da Spencer Finch, artista del New Mexico. L’opera, che poggia su una parete delle fondamenta delle torri, ripropone la seguente frase di Virgilio: “No day shall erase you from the memory of time”. Tali parole, le cui lettere sono realizzate dalla fusione di acciaio recuperato dalle macerie, sono incorniciate da 2983 mattonelle quadrate che riproducono tutte le sfumature del colore del cielo limpido e sereno di quella mattina. Tale numero corrisponde alla somma delle vittime. Quello che molti non sanno è che il memoriale non ricorda solo quelle dell’11 settembre 2001, ma anche quelle delle dell’attentato nella Torre Nord il 26 febbraio 1993. Ogni gradazione di azzurro non si ripete mai due volte, è unica, come ogni singola vita che è stata interrotta.

Consigli di viaggio.

L’ingresso al memoriale è sempre gratuito, mentre quello al museo è a pagamento ed è compreso nella CityPASS New York, un abbonamento che permette di visitare i principali siti turistici della città con un grande risparmio. La nota negativa è che non è inclusa la guida che spesso è una persona che ha vissuto in prima persona l’attentato. Il World Trade Center è facilmente raggiungibile con la metropolitana. A tal proposito è possibile acquistare la Metrocard New York, una tessera ricaricabile necessaria per accedere ai mezzi pubblici e che prevede abbonamenti davvero vantaggiosi. Sia al memoriale, sia all’interno del museo è possibile scattare fotografie. Fallo con consapevolezza. Quando sorridi per fare un selfie qui, ricordati che stai camminando in un cimitero. Fotografa, viaggia e vivi con rispetto.

Film consigliato: United 93

Foto di copertina di Federica Ooyen

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