La sua ultima apparizione pubblica risale ormai a 19 anni fa, alla prima di Notre Dame de Paris, ma il suo ricordo è ancora ben presente nella mente e nel cuore del pubblico che tanto l’ha amata. Com’è possibile, d’altronde, dimenticare una delle attrici più rappresentative del cinema italiano, icona di un’epoca lontana e irripetibile?
Auguri Monica, diva indimenticata
Stiamo parlando di Monica Vitti, all’anagrafe Maria Luisa Ceciarelli, che oggi, mercoledì 3 novembre, compie 90 anni. Cresciuta in Sicilia, fin dall’adolescenza mostra la sua vena artistica e l’amore per la recitazione, inscenando spettacoli casalinghi per i suoi fratelli.
Nel 1953 si diploma all’Accademia d’arte drammatica. Sotto la guida di Silvio d’Amico e Sergio Tofano spazia da ruoli più intensi e impegnati nelle grandi opere di Shakespeare e Moliere, a ruoli più leggeri e comici.
La tetralogia di Antonioni
In ricordo dell’amata mamma, Adele Vittiglia, sceglie il nuovo nome d’arte, quel Vitti che la accompagna per tutta la vita. Dal debutto al cinema nel 1955, in cui interpreta una piccola parte nell’ “Adriana Lecouvreur” di Guido Salvini, ne sono passati di anni e di film che l’hanno vista protagonista indiscussa. A partire dal 1960, quando inizia il sodalizio con il grande maestro Michelangelo Antonioni, diventandone la musa nella sua tetralogia esistenziale.
Il successo arriva rapido, consacrandola diva internazionale. I più grandi registi cercano quell’attrice bella, espressiva e con quel timbro vocale roco, così diverso rispetto alla tradizione, che diventa il suo “marchio di fabbrica”.
La regina della commedia all’italiana e il sodalizio con Alberto Sordi
E’ la commedia la sua vera dimensione. Il film “La ragazza con la pistola” di Mario Monicelli del 1968 la consacra regina della commedia all’italiana, in un panorama fino a quel momento prettamente maschile. Monica non perde la sua femminilità, ma mostra un talento comico che in tanti possono solo sognare. Avvia sodalizi con monumenti del nostro cinema, tra tutti quello con Alberto Sordi, con cui si instaura una lunga e sincera amicizia.
Non solo il cinema
Non solo il grande schermo, la Vitti si dedica con successo anche alla televisione. Conquista il pubblico del tubo catodico con film e programmi che dimostrano la sua versatilità. Celebre la sua ospitata nel “Milleluci“ di Mina e Raffaella Carrà nel 1974, ma anche la conduzione di “Domenica In” vent’anni dopo. Scrive inoltre due libri autobiografici e annovera numerosi riconoscimenti: dall’Orso d’Oro a Berlino nel 1983, a 5 David di Donatello, 12 Globi d’Oro, 3 Nastri d’argento, fino al Leone d’oro alla carriera ricevuto a Venezia nel 1995.
L’addio alle scene
Gli anni 2000, purtroppo, la vedono sparire dalle scene a causa di una malattia neurodegenerativa. Al suo fianco rimane l’inseparabile marito, il regista Roberto Russo. Conosciuto nel 1983 sul set del film “Flirt”, in pochi scommettono sul loro rapporto a causa della differenza d’età: lui è più giovane di 16 anni. I pettegolezzi si sprecano. I due innamorati non si scompongono e il 28 settembre del 2000 si uniscono in matrimonio. A distanza di quasi quarant’anni il loro legame è più forte che mai. Nella buona e nella cattiva sorte, parole che Monica e Roberto hanno messo in pratica letteralmente.
E anche oggi, in questo giorno speciale, il suo Roberto è al suo fianco. Auguri Monica, diva indimenticata, e indimenticabile.
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