
Chi sono state le prime e più amate scrittrici del genere gotico? Da Mary Shelley a Daphne du Maurier: ecco la nostra carrellata. Autrici che hanno creato un universo inquietante con le loro storie di mistero, terrore e passioni oscure.
Le origini del gotico. Il genere è entrato in voga verso la fine del Settecento, con la pubblicazione del romanzo Il castello di Otranto dello scrittore inglese Horace Walpole. Possiamo affermare che sia stato il precursore del genere gotico, a cui seguirono diverse opere, ancora oggi celebri in tutto il mondo. Da Ann Radcliffe, a Edgar Allan Poe, a Mary Shelley. Autori e autrici che si addentrarono in un mondo insolito rispetto ai canoni letterari dell’epoca, aprendo le porte all’horror, alla fantascienza e al gotico, mescolato al realismo e al romanticismo.
Tra gli elementi caratteristici del gotico troviamo l’ambientazione sinistra, l’atmosfera cupa e inquietante, lo stato di suspense che accompagna il lettore durante tutto il corso della storia. Elementi misteriosi che fuoriescono dalla nostra immaginazione, facendoci approdare in territori pericolosi e sconosciuti: castelli fatiscenti, dimore abbandonate, vampiri e creature soprannaturali, accadimenti inspiegabili.

Mary Shelley e Anne Eekhout.
Frankenstein di Mary Shelley è considerato il primo romanzo di fantascienza della storia, un classico della letteratura inglese dalle sfumature horror e gotiche, scritto sotto forma di racconto epistolare, e da cui sono stati tratti film, serie tv, lungometraggi, fumetti e persino libri per bambini.
Fa sorridere pensare che il romanzo che segnò la carriera dell’autrice nacque quasi per gioco: in un’estate piovosa del 1816, durante un soggiorno sul lago di Ginevra, Mary si trovava in compagnia del futuro marito e un gruppo di poeti e letterati i quali, non sapendo come ingannare il tempo, proposero una sfida su chi fosse capace di scrivere il racconto più terrificante di tutti. Sebbene all’inizio non avesse alcuna idea, Mary Shelley finì per scrivere quello che fu il suo romanzo di maggior successo ma soprattutto un’opera di fama mondiale.
Ma per conoscere meglio la figura tormentata di Mary Shelley, e le origini del suo Frankenstein, basterà addentrarsi nella pagine di Mary, scritto da Anne Eekhout: un romanzo contemporaneo che combina fantasia e realtà. Una storia dai tratti cupi, a volte terrificanti, rielaborata in maniera sorprendentemente affascinante.

Jane Austen.
Anche Jane Austen, sebbene non sia decisamente considerata un’autrice gotica, ha mosso qualche passo in quella direzione con L’Abbazia di Northanger, terminato nel 1803, ma pubblicato postumo nel 1818. (per approfondimenti sul lato oscuro di Jane Austen clicca qui: Il lato oscuro di Jane Austen)
Un’opera insolita, dove l’elemento misterioso e suggestivo, l’abbazia per l’appunto, si limita agli ultimi capitoli soltanto, offrendoci un breve e fugace assaggio. È anche da questo che si percepisce come il gotico non le fosse congeniale, nonostante ne riconoscesse l’influenza soprattutto nelle giovani donne dell’epoca, ma lo utilizzò solo per esplorarne i confini.

Emily Brontë.
Come non menzionare una delle famose sorelle Brontë quando si parla di gotico? Cime tempestose è stato il suo primo e unico romanzo, pubblicato per la prima volta nel 1847 sotto lo pseudonimo di Ellis Bell.
È un romanzo incentrato sulla complessa storia d’amore tra Heathcliff e Catherine, raccontata dalla governante della famiglia. Un racconto suggestivo dove più che mai emergono non solo temi come l’amore, ma anche l’odio, la solitudine, l’esasperazione, la vendetta. Proprio per questo, nonostante a oggi sia un classico imprescindibile della letteratura inglese, all’epoca non fu accettato di buon grado dalla critica, in quanto fin troppo controverso, estremo e lontano dai canoni romantici dell’immaginario collettivo.

Daphne du Maurier.
Quando si parla di gotico non si parla solo di classici: è un genere letterario si è tramandato fino ai giorni nostri. Daphne du Maurier è una delle autrici più importanti del gotico moderno, conosciuta soprattutto grazie a Rebecca, la prima moglie, un thriller psicologico ispirato all’omonimo film di Alfred Hitchcock.
Anche in questo caso l’ambientazione è in una magione fuori città, caratterizzata da corridoi infiniti e stanze inquietanti. Pagine in cui angoscia e solitudine iniziano lentamente a farsi strada, a mettere in dubbio anche le più piccole certezze, ad accrescere la morsa della gelosia della giovane protagonista. Un romanzo gotico che sfocia nel thriller psicologico.
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