Vanessa Ferrari, la nostra farfalla di Orzinuovi, dopo anni di sfortuna caratterizzati da infortuni nei momenti clou delle gare, finalmente si porta a casa una medaglia d’argento nel corpo libero, la sua specialità.

Vanessa Ferrari è senza dubbio il volto della ginnastica italiana, conosciuta per la vittoria al mondiale.

E per la sua sfortuna quasi da romanzo…

Di cosa sto parlando?

Beh, nel 2007 si ruppe l’osso scafoide, poi partecipò alle olimpiadi di Tokyo 2008 con la tendinite.

Nel 2017 a rompersi fu il suo tendine d’Achille e nel 2019 subì operazioni ad entrambe le caviglie.

Questi infortuni avrebbero buttato giù chiunque, ma non la Cannibale di Orzinuovi, perché Vanessa Ferrari quella medaglia la voleva a tutti i costi.

Era l’unica che mancava nel suo palmares e la nostra Ferrari se l’è presa!

Perché se è vero che si chiama Vanessa, è anche vero che il suo secondo nome potrebbe benissimo essere resilienza.

Conoscete questo termine?

Secondo la Treccani, la resilienza è la capacità di reagire a traumi e difficoltà, recuperando l’equilibrio psicologico attraverso la mobilitazione delle risorse interiori e la riorganizzazione in chiave positiva della struttura della personalità.

E se non è stata resiliente la nostra farfalla di Orzinuovi, chi lo è?

Si è ripresa da quattro infortuni e l’ha fatto lavorando per migliorarsi e per cercare di raggiungere il suo obiettivo.

A colpi di Tsukahara avvitato e movimenti tanto eleganti quanto di forza, la nostra Vanessa Ferrari ha agguantato il suo sogno!

Vanessa ha portato a casa la medaglia d’argento più brillante della sua carriera.

Noi di Pink Magazine Italia vogliamo fare i nostri complimenti a Vanessa Ferrari per la sua determinazione e per la sua voglia di vincere, ma soprattutto vogliamo ringraziarla per l’esempio che ha fornito ai giovani che hanno seguito la sua gara in tv.