Donne e lavoro: la situazione non è rosea. L’occupazione è in crescita, ma le quote rosa non sembrano interessate da questo, seppur lieve, miglioramento.
Occupazione maschile in aumento. Donne fanalino di coda.
L’occupazione mostra timidi segnali di ripresa. Una ripresa da cui sono, però, escluse le donne.
Secondo i nuovi dati Istat relativi al mese di ottobre, infatti, c’è stato un aumento dell’occupazione dello 0,2%, pari a 36.000 occupati in più. Da quanto emerso, però, questi nuovi occupati sarebbero solamente uomini.
In realtà bisogna specificare che i dati forniti dall’Istituto Nazionale di Statistica rappresentano un campione statistico e sono espressi in migliaia. E’ lecito quindi supporre che ci siano state nuove occupate tra le quote rosa nel mese di ottobre, anche se si tratta di poche centinaia di lavoratrici. O, probabilmente, un numero pari al mese di settembre. Il che indica come le donne siano ancora il fanalino di coda della tanto auspicata ripresa economica.
Occupazione maschile in aumento anche su base annua.
Rispetto al 2020, il tasso di occupazione è cresciuto dell’1,7%. Oggi gli occupati sono 390.000 in più, anche se rispetto a febbraio dello stesso anno, alla vigilia della pandemia, sono ancora 200.000 in meno. Di questa crescita, però, il dato che colpisce è che ben 271.000 nuovi posti di lavoro sono appannaggio degli uomini. Più di due terzi. Le nuove occupate, invece, sono solamente 118.000. In pratica c’è stato un aumento del +2,1% su base annua per le quote azzurre, e appena dell’1,2% per quelle rosa.
E anche per quanto riguarda la disoccupazione, tra gli uomini c’è stata una diminuzione pari a 117.000 unità, contro le sole 22.000 tra le donne.
L’Emilia-Romagna è la regione italiana in cui le donne hanno migliori opportunità di vita e lavoro
Insomma, si parla tanto di equità e parità di diritti, ma c’è ancora davvero tanta strada da fare. Come spiegavamo in quest’articolo, secondo una ricerca dell’Unione Europea, l’Emilia-Romagna è la regione italiana in cui le donne hanno migliori opportunità di vita e lavoro. Questo non basta, però: si può e si deve fare meglio. Purtroppo l’emergenza sanitaria in corso non sta aiutando in questo senso. Speriamo che il 2022 possa essere foriero di novità positive.
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