Stacy Macken ha 50 anni ed è una broker inglese, impiegata di Bnp Paribas. Fin qui nulla di strano, tranne che per un motivo: è la prima donna ad aver abbattuto il gender gap.
E lo definiamo strano, perché, all’alba del 2022, sembra impossibile che esistano tali situazioni. Ciò che dovrebbe apparire una stranezza, in realtà è ancora, purtroppo, normalità. Stiamo parlando delle differenze retributive tra uomini e donne. E’ un dato di fatto che gli stipendi maschili, a parità di ruolo, siano nettamente più alti di quelli femminili. Un dato di fatto che la stessa Stacy ha provato sulla sua pelle e ha combattuto.
Chi è Stacy Macken, la broker inglese che abbatte il gender gap
Dopo una vita dedita al lavoro, Stacy Macken, una broker inglese, single, senza figli, scopre di ricevere in Bnp Paribas, banca in cui lavora dal 2013, una retribuzione più bassa rispetto ai colleghi uomini di pari ruolo. Nell’anno di assunzione in Bnp, il suo stipendio era di 125.000 sterline annue, circa 150.000 euro. Ben il 25% in meno dello stipendio di un uomo nella stessa posizione. E tre anni dopo, considerando bonus e aumenti mai arrivati, la forbice si allarga ulteriormente, arrivando addirittura a toccare l’85%. E nonostante la Macken richieda parità di trattamento, la banca rimanda in continuazione l’argomento, liquidando il tutto con un laconico “non ora Stacy”. Frase che i colleghi uomini non tardano a ripetere con fare canzonatorio.
Stacy Macken abbatte il gender gap
Una situazione che Stacy decide di cambiare, stanca di continuare ad essere presa in giro e ridicolizzata. Si rivolge così ad un tribunale per far valere le proprie ragioni. Mossa azzeccata, perché il giudice riconosce la validità delle sue rimostranza, constatando come Bnp tenga una condotta “perfida e vendicativa”, oltre che un sitema retributivo poco chiaro. Il tribunale inglese condanna quindi l’istituto finanziario a pagare la cifra di 2.081.449 sterline alla Macken (circa 2,5 milioni di euro), riconoscendo, oltre alla discriminazione di genere, il danno aggravato dovuto alle mancate scuse da parte della banca.
Divario economico e occupazionale
Un primo passo che fa ben sperare, specialmente in un momento come questo in cui, complice la pandemia che stiamo vivendo, non sempre le condizioni professionali sono favorevoli alle donne. Ne abbiamo parlato anche in alcuni precedenti articoli. Al divario economico si affianca un divario occupazionale, con le quote rosa sempre “un passo indietro” rispetto a quelle azzurre. Basti ricordare che secondo il Gender Policies Report 2021, elaborato dall’Inapp (l’Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche) sui dati dei primi sei mesi dell’anno, le donne nel 2021 hanno dovuto vedersela, sul fronte lavorativo, con discontinuità e precarietà.
Insomma, di strada da fare ce n’è ancora tanta. Ben vengano le battaglie come quelle di Stacy. Che il vento stia cambiando? Ce lo auguriamo!
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