Kobe Bryant, scompare una leggenda del NBA
Il mondo dello sport è sotto shock dopo la drammatica notizia della morte dell’ex giocatore del NBA, Kobe Bryant. Confermata poco fa da i media americani, Bryant ha perso la vita in un incidente a bordo del suo elicottero. Uno schianto che è costato la vita anche ad altre persone. Si susseguono le informazioni, si alternano notizie ancora tutte da verificare: dal numero delle vittime, alla possibilità che ad accompagnarlo ci fosse persino una delle sue figlie. Un vortice di segnalazioni, un’unica certezza: Kobe Bryant ci ha lasciato.
Nato a Filadelfia il 23 Agosto del 1978, il Basket ce l’ha nel dna: suo padre Joe Bryant e suo zio Chubby Cox (fratello della madre Pamela) sono entrambi due ex cestisti; come anche suo cugino. Tutta la sua vita è centrata sull’ immenso talento sportivo e la sua concretezza nel ruolo di “guardia tiratrice”. La carriera NBA sarà all’insegna di un altro primato che lo proietterà nella leggenda, riuscendo a vivere il suo curriculum sportivo indossando un’unica maglia, quella dei Lakers con i quali rimarrà per oltre vent’anni e con i quali vincerà ben cinque titoli.
Un susseguirsi di vittorie, una sola grande passione il basket. Si ritira dal campionato NBA nel 2016 , legando il suo nome alla lista degli sportivi più conosciuti al mondo; e tutt’oggi è ancora il quarto tra i migliori marcatori nella storia dell’NBA con 33.643 punti.
Parlava benissimo italiano in quanto ha vissuto fino ai 14 anni nel nostro Paese, dove il padre ha giocato per molti club – prima a Rieti poi alla Viola Reggio Calabria, all’Olimpia Basket Pistoia e alla Pallacanestro Reggiana.
Sposato con Vanessa Laine dal 2001, lascia 4 figlie: Natalia Diamante, Gianna Maria Onore, Bianka Bella, e la piccola (nata lo scorso Giugno) Capri Kobe.
Tutto l’universo sportivo piange la leggenda del NBA, accompagnado il dolore e lo sgomento a quello della famiglia e degli amici più cari, ancora sconvolti dal tragico evento.
Di Kobe Bryant oltre le gesta sul campo da basket, a cui ha donato tanto sudore e dedizione, restano gli impegni umanitari con le sue fondazioni – Kobe Bryant China Fund e la Kobe & Vanessa Bryant Family Foundation- che hanno lo scopo di favorire la scolarizzazione e l’educazione allo sport dei giovani cinesi, e di donare un aiuto concreto ai giovani abitanti di Los Angeles in serie difficoltà economiche. Rimane anche l’unico sportivo ad aver vinto un Oscar per il cortometraggio d’animazione del 2017 “Dear Basketball”. Rimangono molti primati, altrettanti premi e la consapevolezza del suo essere un grande uomo sia dentro che fuori il campo da basket.
Di questa prematura scomparsa, tanto tragica quanto inaspettata resterà per sempre il ricordo di questo gigante che per tutta la vita ha rincorso il suo sogno, la sua passione rendendo la sua esistenza una vera leggenda…
“…E che sappiamo entrambi, indipendentemente da quello che farò dopo, sarò sempre quel ragazzino che si tira su le calze, il cestino della spazzatura nell’angolo, 5 secondi sul cronometro, la palla è nelle mie mani. 5..4..3..2..1.”
(Kobe Bryant – Dear basketball)
Che la terra ti sia lieve, Kobe.
Mirtilla Amelia Malcontenta
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