Il telefilm Cursed ci regala un’altra versione del ciclo arturiano. Ma chi era veramente nella leggenda la figura di Nimue, protagonista della serie?
Nimue, figura leggendaria legata al ciclo arturiano. Donna dai tanti volti, dai tanti nomi, eclettica e poliedrica. Dalla mitologia è arrivata fino a noi.
Nimue o Dama del Lago, ma anche Viviana, Niniane, Nyneve, Coventina questi sono solo alcuni dei molteplici modi con cui è stato chiamato questo personaggio leggendario che è stato un elemento chiave nel ciclo arturiano.
Rivestita di tanti significati questa figura è stata rappresentata in molteplici modi, sia nella letteratura che nel cinema e nella televisione.
Ultima serie TV in ordine di tempo che ha conquistato il pubblico e che ha per protagonista una nuova e ulteriore evoluzione di Nimue è Cursed. Proposta dal palinsesto di Netflix si tratta di una rivisitazione del ciclo arturiano in chiave femminile, avventurosa e ancora più fantastica. Una serie TV di alto livello qualitativo, violenta ma con uno script davvero ottimo. Anche se propone una libera interpretazione del mito arturiano e una nuova visione dei personaggi chiave del ciclo. A partire da Nimue stessa fino ad arrivare a Merlino e Artù, qui davvero alternativo, almeno per gli estimatori del classico.
Nimue, qui viene rappresentata da una giovane donna, precisamente una fae (cioè non umana ma un essere fatato), considerata un essere malvagio e veicolo del male dalla sua gente solo perché diversa. Niente di nuovo sotto il sole per cui. Ma la giovane e intrepida ragazza si ritrova a dover affrontare una missione unica e ardita. La madre morente le affida una potentissima spada da consegnare a un Merlino al di fuori di ogni schema. E anche qui nulla di nuovo sotto il sole considerando che una delle versioni più classiche di questo personaggio lo vede impegnato proprio nella consegna della spada Excalibur. Anche se in quel caso il destinatario della consegna era Re Artù e non Merlino.
Insomma una delle tante rivisitazioni del personaggio che ancora oggi attrae lo spettatore. E ne risveglia la curiosità e il desiderio di sapere qualcosa in più. Chi era realmente Nimue? e da dove è nata questa figura che a distanza di secoli ancora affascina?
Nimue le probabili origini
Le origini di questo personaggio, la Dama del Lago, risalgono quasi sicuramente alla mitologia. Infatti la saga arturiana narra del rapporto tra la Dama del Lago, Lancillotto e Artù e presenta diverse analogie con il mito greco di Teti, spirito dell’acqua che ha allevato Achille. Teti crea l’invulnerabilità di Achille e dona lui l’armatura e lo scudo forgiati da Efesto. Mentre la Dama del Lago fa dono a Lancillotto di un anello protettivo e in seguito dona la spada Excalibur a Re Artù.
Una delle ipotesi che fa risalire al nome Nimue riferendosi alla Dama del Lago, secondo alcune fonti, sarebbe da rileggere nella eco di Mneme, abbreviazione di Mnemosyne. Origine da cui deriva, a sua volta, Mnemosine, la madre delle muse e delle ninfe delle acque secondo la mitologia greco-romana, coloro che armarono Perseo.
Un’altra ipotesi suggerisce che questo personaggio possa avere la stessa origine di Morgana. Entrambe infatti vengono associate alla magica isola di Avalon, luogo in cui, secondo Goffredo di Monmouth, storico e scrittore che ha dato l’avvio al ciclo arturiano, Artù trovò riparo e venne forgiata la spada Excalibur.
Nimue nella letteratura
Il personaggio di Nimue ha fatto la sua apparizione in diverse opere letterarie. Rimaneggiato e modificato all’occorrenza Nimue, anche con nomi differenti, ha attraversato pagine sia di prosa che di poesia.
Da citare l’apparizione della Dama del Lago nel romanzo di Chrétien de Troyes Lancillotto o il cavaliere della carretta dove lo stesso Lancillotto veniva allevato da una fata dell’acqua che gli aveva donato un anello protettivo.
Diverse altre opere poi fanno riferimento alla figura della Dama del Lago, che viene nominata in maniere differenti tra cui Viviana, apprendista di Merlino che lo inganna facendosi rivelare i suoi segreti.
La figura della Dama del Lago viene anche nel tempo scissa dando vita a due personaggi differenti fra loro. Una Dama come personaggio positivo e la Dama come personaggio negativo. La prima donerà, in cambio della realizzazione di un futuro desiderio, la spada Excalibur a Re Artù dopo che questi ha spezzato la prima spada. La seconda Dama, riconducibile a Ninianne, ha una storia similare a quella della Dama descritta nel Lancillotto in prosa di Elisabeth Kennedy. In seguito, verso la fine del XV secolo, Thomas Malory riprenderà entrambi i personaggi nelle sue opere, ma nel lavoro l’autore lascia anonima la prima Dama mentre la seconda prenderà il nome di Nimue.
Da non confondersi con alcune opere del XIX e XX secolo, quali il poema La donna del Lago di Walter Scott o l’opera di Rossini La donna del lago ispirata al poema stesso di Scott. La Dama del Lago o Nimue è comunque arrivata fino a noi immortalata in differenti opere quali Idilli del re di Alfred Tennyson (dove anche Tennyson fa coesistere entrambe le sfaccettature del carattere della Dama, sia buona che cattiva), Re in eterno di T.H. White per non dimenticare un classico della letteratura fantasy come Le Nebbie di Avalon di Marion Zimmer Bradley. Qui l’autrice assegna il ruolo di Dama del Lago alla sacerdotessa Vivane e poi a Niniane mentre Merlino viene estrapolato dalla figura in carne e ossa diventando un titolo druidico che passa da un personaggio a un altro.
Infine, per concludere questa breve infarinatura di opere letterarie che ammiccano o addirittura fanno chiaro e palese riferimento al ciclo arturiano, non possiamo dimenticare La signora nel lago del 1943, romanzo della serie dedicata al famoso investigatore Philipe Marlowe nato dalla penna di Raymond Chandler.
Nimue sul grande e sul piccolo schermo
Oltre a una nutrita attività letteraria che ha visto come protagonista la Dama del Lago, era inevitabile che questo personaggio leggendario fuggisse dalle pagine scritte per ritagliarsi uno spazio anche nel mondo della settima arte e nel mondo della televisione.
Di film che trattano le gesta di Re Artù e le leggende arturiane in tutte le loro sfumature ne sono stati realizzati da che se ne ha memoria un numero incredibile. Partendo da pellicole con attori in carne e ossa per arrivare a film d’animazione più o meno sofisticati e fantasiosi.
Ci si è cimentati in polpettoni pseudo-storici con la pretesa, più o meno disattesa, di riprodurre fedelmente un qualcosa di immane come i cicli arturiani, per arrivare a parodie o film che richiamano alle gesta arturiane ma senza in realtà avere molto a che fare con gli scritti classici.
Si è passato anche a film d’animazione a sfondo educativo destinato a un pubblico più giovane fino ad arrivare a vere e proprie serie TV infarcite di riferimenti o addirittura incentrate (anche se liberamente tratte) sui testi originali. In molti di questi la figura di Nimue non compare nemmeno, in alcuni viene solamente sfiorata, a volte snaturata e reinventata, in altri ancora rispettata con una certa fedeltà.
Ultimo in ordine di tempo, dopo serie TV di successo come Once upon a time o Merlin, la serie Cursed ripropone una versione ancora nuova dei cicli arturiani e della stessa Nimue.
Una rivisitazione al femminile dove al centro della vicenda non c’è più il giovane ragazzo destinato a impugnare la spada del potere e lasciare un segno nella storia. Ma una Nimue forte, coraggiosa e indomita, che verrà investita del compito più importante, quello di proteggere e consegnare la spada del potere a Merlino.
Chi è, in sintesi, Nimue o la Dama del Lago?
La risposta a questa domanda non è semplice e non è nemmeno immediata.
La figura di Nimue è una figura complessa e articolata, difficile da definire e racchiudere in una semplice descrizione.
Nimue è uno dei tanti nomi, dei tanti volti della Dama del Lago. Ha percorso secoli scivolando di racconto in racconto, attraversando la fantasia di scrittori, registi e anche semplici lettori.
La Dama del Lago, in quanto figura leggendaria, è stata usata e abusata nella letteratura come nel cinema e in altre forme di arte.
In sintesi, però, l’unica cosa certa che si può dire in merito a questo personaggio, oltre al fatto che sia fortemente legata a laghi e fonti, presso cui vive e dalla cui acqua trae i suoi poteri magici, è l’ormai indissolubile legame, almeno nell’immaginario collettivo, con la saga di Re Artù.
E ovviamente come ha affascinato il pubblico per secoli continuerà a farlo per molto e molto tempo ancora. Indipendentemente da qualsiasi tipo di versione, letteraria o cinematografica, verrà intessuta in futuro intorno alle sue molteplici sfaccettature.
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