In Francia, nel dipartimento del Cantal, si erge ancora oggi maestoso un castello singolare alto 40 metri, composto da 3 piani e da ben 4 torri circolari per ogni lato. Una costruzione che colpisce alla vista più per la sua altezza che per la sua estensione, e che è stato teatro di uno scontro tra famiglie durato secoli.

Il castello di Anjony sembra sbucare dalla vegetazione e svettare verso il cielo, declamando la sua storia. Siamo nel 1351. I Tournemire, feudatari francesi, accolsero nelle loro terre un’altra famiglia benestante, gli Anjony molto ben vista dal re, Carlo VII. Fu il sovrano a dare il consenso alla famiglia per costruire un proprio maniero, che vide la luce vicino a quello dei Tournemire. A porre la prima pietra, nel 1430, fu un compagno d’armi di Giovanna D’Arco, Luigi I d’Anjony. Ed è qui che iniziò la faida, anche se in questo caso non fu l’erba del vicino ad essere più verde, ma il castello a essere più alto.

Le due nobili famiglie francesi si dichiararono nemiche a causa di divergenze politiche e a causa degli ultimi arrivati che non solo avevano il castello più alto ma vollero anche essere riconosciuti come i signori di quelle terre. Possiamo soltanto immaginare in che modo le due famiglie si insultassero a vicenda da dietro le finestre dei propri manieri. Vi basti pensare che i Tournemire riesumarono il corpo di un defunto Anjony per piazzarlo davanti al portone del castello nemico. Altro che scherzi innocenti tra vicini!

Sembra che la faida si sia risolta come tutti avremmo voluto fosse finita quella di Romeo e Giulietta: nel XVI secolo Michel II d’Anjony e Gabrielle dei Tournemire convolarono a nozze, ponendo fine a un conflitto altrimenti eterno. L’amore, insomma, può tutto. Anche far dimenticare i morti che ci furono durante un sanguinoso torneo del 1623 tra le due fazioni.

Per fortuna il castello non venne mai saccheggiato, attaccato o demolito nel corso dei secoli e si presenta a noi integro, con le sue stanze ancora arredate e affrescate.

La formazione del castello

Salendo al primo piano troviamo una stanza ammobiliata con un letto a baldacchino da far invidia a un re e capace di dare ispirazione a scrittori d’altri tempi. Nella stanza adiacente, proprio all’interno di una delle torri, troviamo la cappella del castello che venne aggiunta perché nel XIV secolo gli Anjony non poterono frequentare la chiesa parrocchiale. La cappella è interamente affrescata con episodi tratti dalla Bibbia. Non manca nemmeno una statua della Madonna (anzi, una Vergine Nera) seduta con Gesù in braccio, depositata in una nicchia nella parete.

Ma il pezzo forte del castello forse lo si trova al secondo piano. Qui c’è la sala dei Prodi, affrescata con scene che ritraggono i Nove Prodi, un tema molto di moda nel medioevo e che richiama le virtù che ogni cavaliere rispettabile di questo nome doveva avere. Sono eroi come Davide che uccide Golia, Carlomagno, Ettore di Troia o l’immancabile Re Artù. Insomma uno specchio di esempi nei quali riflettersi per poter condurre una vita virtuosa.

Poster di altri tempi, monito di un passato di personaggi che ancora oggi ricordiamo con piacere e ammirazione. Così come il castello suggestivo di Anjony, ancora pronto ad accogliere non solo i visitatori ma anche altri secoli di storia.