Come rovinarsi la giornata in cucina

È pieno di gente, amici, colleghi che mi chiedono “Jim! Stiamo arrivando! Che ci prepari per pranzo?”.

Alle 12:20 che vuoi mangiare?

Un panino col prosciutto! Ecco cosa vi faccio mangiare!

La cucina espressa si può fare, esiste e soprattutto dà ottimi risultati, ma a me piace complicare le vite e distruggere le giornate alle persone.

“Dai Jim! Che ti importa! Ci fai due spaghi ajo&ojo! Che ci vuole?”

Che ci vuole?!

Scherzate?

Perché state sminuendo un piatto prelibatissimo come gli spaghetti aglio e olio (più comunemente ajo-e-ojo, ovviamente letto tutto d’un fiato)?

Avete già capito qual è il piatto che distruggerò oggi.

Sono la vostra punizione divina a tutto il male che avete arrecato al cibo durante la vostra vita.

Adesso vi faccio la solita filippica, la pappardella noiosa, ma stavolta sull’aglio.

Perché nessuno, come me, lo conosce e lo ama così tanto.

Come la gente normale prepara un’ajo e ojo.

Prepara la padella con mezzo litro di olio dentro e lo mette a scaldare.

Ci butta dentro mezza testa di aglio tagliato piccolo e lo fa abbrustolire (qualcuno usa la variante peperoncino, consigliatissima).

Scola la pasta nella padella e manteca. Boom!

Dopo 6 secondi puzzi d’aglio che mannaggialamiseria non ti si avvicinano manco le zanzare tigri a digiuno.

E va avanti così per almeno 4 giorni.

Puoi lavarti i denti anche 30 volte al giorno con il dentifricio al polonio ed usare la raspa per pulire le graticole del barbecue, non funziona.

Perché?

Adesso ve lo spiego.

L’aglio contiene 2 sostanze principali: alliinasi (o alliina liasi) e alliasi.

Queste 2 sostanze prese da sole non sono appestanti mentre, se combinate, fanno scappare anche Voldemort col Covid.

Queste 2 sostanze sono contenute nella parte esterna dell’aglio e isolate, ma se tagliamo lo spicchio si combinano e formano l’allicina.

L’allicina è proprio la sostanza responsabile dell’odore forte e pungente dell’aglio.

È molto volatile e appena ingerita finisce dritta nel sangue.

Ha delle proprietà antibiotiche, antibatteriche e vermifughe.

Il fatto che l’allicina venga subito assorbita dal nostro organismo e finisce nel sangue, è la causa del nostro alito cattivo.

Il sangue, carico di allicina, finisce nei polmoni per effettuare lo scambio anidride carbonica/ossigeno per via della respirazione ed ecco che noi liberiamo l’aroma dell’aglio su vasta scala.

Quindi il cattivo odore non viene dalla nostra bocca, bensì dai nostri polmoni.

Un po’ come avviene con l’alcol (l’alcol test viene effettuato con il nostro respiro).

Quindi ricapitoliamo: se lo spicchio di aglio non viene tagliato le due sostanze non si combinano e non puzziamo, ma se tagliamo lo spicchio si forma l’allicina e sono guai.

Allora come ovviare al problema?

Semplicissimo.

L’alliasi si disattiva raggiunta la temperatura di 65°C.

Lo vedete che serve il termometro digitale?!

Oltre a queste sostanze, l’aglio contiene delle lipoproteine in grado di creare un’emulsione se dosate bene.

Vi dice qualcosa questo?

Certo!

Adesso la vogliamo fare questa bella ricettina Ad Hoc?

Ingredienti per 4 persone:

2 Teste di aglio

2 bicchieri di olio

2 cucchiai di succo di limone

Prendete l’aglio e sbucciatelo SENZA INTACCARE GLI SPICCHI.

Mettete gli spicchi belli, sani e sbucciati dentro un pentolino con l’olio ed iniziate a scaldarlo lentamente fino a quando non raggiunge la temperatura di 65°C e mantenetela per circa 45 minuti,  o il tempo necessario per rendere l’aglio morbidissimo, in caso contrario allungare i tempi.

In questo modo, tutti gli spicchi d’aglio raggiungeranno la temperatura minima al cuore di 65°C e diventeranno morbidissimi.

Se mettete la sonda del termometro all’interno dello spicchio di aglio, tutti i nostri sforzi saranno stati vani.

Dopo aver raggiunto questa temperatura, lasciate freddare un pochino e aggiungete il succo di limone ed un bel pizzico di sale.

Trasferite il tutto dentro un contenitore per frullatore ad immersione.

Adesso serve l’acqua della cottura della pasta (circa 2 bicchieri).

Dovete usare il frullatore ad immersione come si fa con la maionese, aggiungendo a filo l’acqua della cottura della pasta fino a quando non raggiungerete la cremosità desiderata.

Adesso non vi resta che mantecare con la stessa tecnica imparata nelle puntate precedenti.

Vi do una dritta sconvolgente.

Se aggiungete un po’ di prezzemolo all’emulsione potete creare una pasta alle vongole STREPITOSA.

Garantito, però vi avviso, la gente non andrà più via da casa vostra.

Bene, anche oggi spero di aver distrutto le vostre vite e di aver ricevuto abbastanza insulti ed imprecazioni varie.

Me le merito.

Sono una brutta persona.

Un abbraccio aglioso, ma non puzzolente, dal vostro Jim Tonik!