Gli uomini hanno impianti chip che gli permettono di controllare le emozioni. Ansia? Mai più. È possibile regolare gli ormoni che danno serenità. Concentrazione? Quanta ne serve. Basta chiudere gli occhi e cercare la voce apposita fornita dal sistema. Tutto questo avviene in 2119. La disfatta dei Sapiens.
2119. La disfatta dei Sapiens
2119. La disfatta dei Sapiens è il primo romanzo di Sabina Guzzanti. Il libro è uscito per Harper Collins lo scorso 11 marzo e già si parla di profezie per un futuro non troppo roseo.
È il 2119 e la situazione, sul pianeta Terra, non è delle migliori… Ma un gruppo di eroi è in lotta per salvare il futuro.
Sabina Guzzanti ha magistralmente preso in mano il nostro presente e semplicemente ha premuto il tasto forward. Sono in molti a parlare di un libro profetico e chissà, forse è proprio così. I ghiacciai si sono sciolti e la Terra adesso è un pianeta molto più azzurro. Gli uomini si sono fatti la guerra e grandi catastrofi hanno distrutto il mondo come lo conosciamo oggi. La ciliegina sulla torta? Molti superstiti si sono fatti impiantare un chip che aiuta a regolare le emozioni e aumenta la concentrazione. Il risvolto della medaglia? Si può essere manipolati.
Quello che la Guzzanti descrive con ironia e apparente leggerezza è un mondo impossibile ma non troppo. L’uomo vive attualmente sul filo del rasoio e forse lo scopo di questo romanzo è proprio quello di far aprire gli occhi verso uno scenario molto plausibile.
In 2119 si parla di.
In primo luogo, tema principale è quello legato ai cambiamenti climatici. Lo scenario che si prospetta all’umanità non è decisamente bello. Con 2119. La disfatta dei Sapiens l’autrice non solo vuole porre l’attenzione su ciò che sta accadendo e sulle conseguenze che avrà, ma sottolinea quanto sia importante il rapporto con il nostro pianeta. Sarà soprattutto il finale, particolarmente sorprendente, a far riflettere il lettore su questo aspetto.
Altrettanto principale è il libero arbitrio. Nel romanzo, i più ricchi e facoltosi si sono fatti impiantare questo sistema straordinario che può fare tutto. Generare sensazione di pace e benessere se si è frustrati o arrabbiati, aiutare a concentrarsi se si ha da studiare, e così via. I giornalisti del giornale indipendente Holly, gli eroi di questo futuro distopico, sono convinti che le alte sfere governative manipolino i dati per fare letteralmente il lavaggio del cervello alle persone.
D’accordo, tra cento anni saremo semplicemente dei burattini in mano a qualche grande organizzazione. Brutto sì, ma tanto mica succede ora. Però siamo sicuri di non avere già il cervello un po’ lavato? Un altro importante riflettore viene puntato sui social e su ciò che significano nella vita dei personaggi. Tuttavia, il parallelismo con la vita oggi, nel 2021, è decisamente evidente e fa riflettere.
Nello sfondo di queste tematiche importanti ci sono altri piccoli spunti di riflessione sparsi nel testo. Un esempio degno di nota è quello riguardante l’omofobia. È un tema che appare e scompare nelle trame laterali ma che lascia intuire molte cose. L’uomo si dichiara sempre come specie evoluta, è l’homo sapiens in fin dei conti. Eppure questo fatto che l’amore è amore indipendentemente dal genere fatica davvero a mandarlo giù, anche nel 2119.
Il libro e i personaggi
2119. La disfatta dei Sapiens è il romanzo d’esordio della comica Sabina Guzzanti. Lo stile è schietto e sagace e grazie a questo la lettura scorre veloce e piacevole. Forse però, anche troppo veloce. L’elevato numero di personaggi e l’elevato susseguirsi di eventi che li riguardano e che si incastrano come tessere di un puzzle, rende un po’ difficile la definizione iniziale degli stessi. Si fa un po’ di confusione, specie all’inizio, con tutti i nomi (anche perché qualcuno, in maniera molto simpatica e divertente, è davvero impronunciabile!)
La lettura è estremamente coinvolgente, anche solo per un senso di masochistica curiosità. È come guardare la scena di un film che si sa finirà male. Si sa, che finirà male. Però si guarda lo stesso solo perché si vuole vedere se alla fine avevamo ragione. O forse perché speravamo di sbagliarci.
Ecco, leggere 2119. La disfatta dei Sapiens forse è un po’ così. Le premesse sono orribili e il futuro è disperato. Ma il lettore divora necessariamente le pagine perché spera con tutto il cuore di trovare un lieto fine.
Se questo happy ending Sabina Guzzanti lo fornisce o meno, non può essere svelato. Ciò che invece può essere svelato è che ci saranno inaspettate sorprese in questo romanzo!
Ah, e non perdete di vista i gatti.
Dove, come, quando e perché: non fatevelo scappare!
Autrice: Sabina Guzzanti
Titolo: 2119. La disfatta dei Sapiens
Casa editrice: Harper Collins
Genere: Fantascienza
Isbn: 978-8869058264
Pagine: 400
Prezzo: 18.00€
Dove acquistare: 2119. La disfatta dei Sapiens
Trama: Anno 2119. Dopo una lunga serie di catastrofi ambientali, pandemie e sconvolgimenti di ogni sorta i superstiti sono stati costretti a sottomettersi a un regime ingiusto ma stabile, liberamente ispirato al feudalesimo.
La società è formata da un centinaio di milioni di arcimiliardari onnipotenti e tre miliardi di migranti ambientali senza diritto di voto, raggruppati in grandi campi di accoglienza, sui lembi di terra risparmiati dall’innalzamento delle acque. Fra i ricchissimi la fanno da padroni gli azionisti del Consorzio delle multinazionali che controllano il web.
Gli unici che si oppongono al Consorzio sono i giornalisti di Holly, il solo organo di informazione concepito e scritto da esseri umani invece che da robot. E quando il Consorzio sta per mettere in rete un nuovo algoritmo, in grado di eliminare definitivamente il libero arbitrio, le poche speranze di salvezza sono nelle mani di Tess, bistrattata redattrice di una rubrica sui gattini…
Accanto a Tess e agli altri giornalisti di Holly, incontreremo famiglie di migranti europei e newyorkesi, ingegneri del marketing e dei big data, azionisti spietati e riccastri spiantati, bambini e algoritmi, hackers e haters. E saranno tutti coinvolti da una catena di avvenimenti che può portare alla fine della specie che si è autodenominata Sapiens…
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