Dal film sull’Eurovision alla realtà. Nella settimana in cui l’Italia ospita a Torino l’evento musicale europeo più famoso, andiamo a riscoprire un film che ne mostra tutti i retroscena.
A quanto pare con il mio articolo su “The Lost City” mi sono autoproclamata addetta alla recensione di film demenziali. E ammetto che adoro questo ruolo. Vorrei quindi portare all’attenzione il film parodia per Netflix del 2020 “Eurovision Song Contest. La storia dei Fire Saga”.
Scritto ed interpretato dal comico statunitense Will Ferrel, il film è uscito proprio nell’anno della pandemia da Covid che ha impedito lo svolgimento regolare dell’evento. Quell’anno infatti per sopperire all’impatto della sua cancellazione e dei pre-eventi di promozione, l’Unione europea di radiodiffusione ha lanciato l’iniziativa denominata “Eurovision Home Concerts“, dove diversi artisti eurovisivi hanno avuto la possibilità di cantare da casa sia il proprio brano che una cover decisa dai fan attraverso l’account social della rassegna musicale. Nota doverosa il ricordo dell’emozionante e significativa esibizione di Diodato in solitaria all’Arena di Verona con la sua “Fai rumore”.
Proprio in quel particolare momento storico arriva come un fulmine a ciel sereno il film sui Fire Saga.
Nella piccola cittadina di Hùsavik, in Islanda, Lars Eriksonng e Sigrit Eriksdòttir sono amici fin dall’infanzia. Sognano non solo di partecipare, ma vincere la famosa gara musicale “Eurovision Song Contest” con il nome di FIRE SAGA. Semplici artisti locali, partecipano alle selezioni per rappresentare l’Islanda alla rassegna. Sebbene scartati brutalmente un’esplosione letale elimina tutta la concorrenza e rimanendo come unici interpreti superstiti, i Fire Saga diventano ufficialmente i rappresentanti islandesi per l’Eurovision che quell’anno si tiene ad Edimburgo.
Inutile dire che sono derisi da tutti. A creare scompiglio sono soprattutto l’atteggiamento e le idee di Lars che, dopo un incidente con la scenografia durante la semifinale, getta la spugna e se ne va lasciando Sigrit. Non sa che, malgrado tutto, il pubblico ha votato la loro esibizione facendoli qualificare alla finale.
In Islanda Lars capisce molte cose e, con l’aiuto di alcuni turisti americani, riesce a raggiungere in tempo Sigrit per l’esibizione finale, ma invece che cantare la canzone con cui erano iscritti, le chiede di cantare quella scritta dalla ragazza: un’ode alla città di Hùsavìk il cui testo contiene anche delle frasi in lingua islandese. Il regolamento dell’Eurovision è chiaro: non si può cambiare canzone, i due quindi vengono eliminati, ma il successo è fenomenale e possono tornare a casa accolti da eroi.
Un cast d’eccezione
Oltre a Will Ferrel, troviamo Rachel McAdams nel ruolo di Sigrit, Pierce Brosnan, Demi Lovato ed un’eccezionale Dan Stevens che dall’aristocratico Matthew di Downton Abbey qui lo troviamo nei panni di Alexander Lemtov, il candidato russo vanesio ed eccentrico superfavorito alla vittoria. Partecipano alla pellicola anche alcuni ex veri partecipanti della rassegna come Loreen, Alexander Rybak, Jamala, Conchita Wurst e Netta Barzilai.
Stereotipi ed estremizzazione
Ispirato alla comicità irriverente e sarcastica e un po’ dark, “Eurovision” utilizza molti stereotipi che possono indispettire. Soprattutto gli islandesi, che vengono rappresentati come vichinghi, ottusi, grezzi ed intolleranti. Per non parlare della poco velata presa in giro sulla credenza negli elfi, simbolo nazionale dell’Islanda. E sebbene tutto questo sia stato fonte di lamentele, il film ha offerto una fortuna a questa nazione. Innanzitutto musicalmente ha ricevuto una candidatura ai premi Oscar del 2021 con “Husavik my tome town” grazie alla maestria di Atli Örvarsson con Savan Kotecha, Fat Max Gsus e Rickard Göransson; ma poi l’intera economia islandese è migliorata. Il turismo è aumentato, è stato allestito un museo (anche a tema Eurovision) e addirittura un bar è stato chiamato “Ja Ja Ding Dong” come una delle canzoni del film.
Nel complesso “La storia dei “Fire Saga” è un film piacevole e spassoso, impreziosito da un cast all’altezza, da una sceneggiatura serrata e da una serie di idee geniali ed autenticamente esilaranti. Non posso che consigliarlo!
QUI il trailer del film
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