La tutela dell’ambiente è diventata, soprattutto negli ultimi anni, una delle questioni più importanti che sta a cuore soprattutto ai giovani della Generazione Z.

Di fronte a tristi fenomeni come il cambiamento climatico, incendi, alluvioni e altri disastri ambientali i giovani si sono organizzati per far sentire la loro voce attraverso forme di protesta globali che non possono essere più ignorate. 

2015, l’anno di nascita dei Fridays for Future.

Il 2015 è un anno importante. Un gruppo di studenti ha incitato gli studenti di tutto il mondo a non entrare a scuola nel corso della prima giornata della COP21 (Conferenza sul clima dell’UNFCCC). Il 30 novembre 2015 50.000 persone in tutto il mondo hanno indetto uno sciopero. Le loro richieste sono state due: 100% di energia pulita e uso di fonti rinnovabili

La figura di Greta Thunberg e i primi scioperi per tutelare l’ambiente.

L’organizzazione delle proteste a livello internazionale è iniziata quando, nel 2018, Greta Thunberg tutti i giorni di agosto ha iniziato a sedersi fuori davanti alla sede del Parlamento svedese tenendo in mano il cartello con su scritto “sciopero scolastico per il clima”. La sua protesta nasce dopo l’esplosione degli incendi e le strane ondate di calore che hanno colpito la Svezia. La sua richiesta al governo svedese è stata la riduzione dell’emissione di anidride carbonica secondo quanto stabilito dall’Accordo di Parigi. In questa occasione ha sottolineato che avrebbe continuato la sua protesta tutti i venerdì fino a quando il governo svedese non si fosse allineato a quanto stabilito dall’accordo. Il suo motto Fridays For Future è diventato popolare al punto che tantissimi studenti in tutto il mondo hanno iniziato  le loro proteste per il clima. 

L’espansione della protesta in tutto il mondo. 

Ispirati da Greta Thunberg, molti ragazzi hanno preso coraggio iniziando a portare avanti tutta una serie di scioperi. Dopo i giovani svedesi anche in Australia, Belgio, Italia, Austria, Canada, Germania, Paesi Bassi, Danimarca, Finlandia, Giappone, Regno Unito, Stati Uniti e Svizzera i giovani si sono mobilitati per l’ambiente. Il 15 marzo 2019 oltre un milione di giovani ha indetto nelle principali città mondiali una protesta pacifica per criticare l’indifferenza dei potenti del mondo in merito alla crisi climatica. Il 27 settembre 2019 un nuovo sciopero, oltre ai giovani, ha coinvolto anche i lavoratori. L’Italia è stato uno dei tre Paesi mondiali con la più alta partecipazione alla cosiddetta Climate Action Week. La protesta è continuata anche nel corso dell’emergenza del COVID-19 online nella primavera del 2020 con il nome di Digital Strike.

Altri scioperi si sono tenuti a livello globale anche nel 2021 e nel 2022 nonostante i divieti dettati dalla pandemia. Il 6 ottobre 2023 Fridays for Future Italia ha portato avanti altre manifestazioni in cui la parola d’ordine è stata quella di resistenza climatica.

I dati che confermano la preoccupazione dei giovani per i cambiamenti climatici.

Nel 2023 la preoccupazione per il cambiamento climatico è cresciuta. Il 58,8 % della popolazione dai 14 anni in su ha dimostrato di tenere a cuore le questioni ambientali preoccupandosi del cambiamento climatico. Intorno al 2013 invece si preoccupava dei problemi ambientali il 40 % della popolazione. La fetta di popolazione suddetta è cresciuta di 18 punti. Questi dati sono stati forniti da una ricerca dell’Istat nell’ambito di uno studio sulla percezione dei cittadini riguardo a questi problemi.  Da questo studio è emerso come, soprattutto i giovani, si interessino in particolare a questi temi: l’inquinamento dell’aria, il dissesto idrogeologico, l’inquinamento delle acque, la produzione e lo smaltimento dei rifiuti. Soprattutto al Nord la questione è fortemente sentita tra i cittadini italiani (61%), mentre al Sud circa il 51, 9% dei cittadini si preoccupano di queste tematiche.

Che cosa significa essere sensibili alle tematiche ambientali.

I dati sopra riportati sottolineano un crescente interesse dei giovani verso la salvaguardia ambientale. Il loro obiettivo principale è il perseguimento della tutela ambientale utilizzando le risorse in modo responsabile. In particolare, i giovanissimi tra i 13 e i 18 anni dimostrano di avere una grande capacità di pensare in termini di sostenibilità ambientale ed economica. La generazione Z, soprattutto, si distingue per l’impegno nel mettere in pratica buone abitudini volte a garantire la tutela dell’ambiente e una gestione consapevole delle risorse economiche.

L’esigenza di un’educazione ambientale. 

Di fronte al cambiamento climatico e agli effetti disastrosi da esso provocati si sente sempre più l’esigenza di educare le future generazioni a preservare l’ambiente anche con semplici gesti, come fare la raccolta differenziata, usare correttamente le risorse scarse, non acquistare cose futili, non sprecare l’acqua, ecc… Non si può essere indifferenti ai temi ambientali, tutti in un modo o nell’altro dobbiamo preoccuparci delle problematiche ambientali senza voltarci indietro. 

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