Chiamatelo “girl power”, chiamatelo “femminismo”, urlate pure “Moxie!” come le protagoniste del libro di Jennifer Mathieu o come vi pare. È il risveglio di formazione all’uguaglianza di genere attraverso il dibattito sull’uguaglianza (gender debate) e vi spieghiamo perché.


Non staremo qui a esortarvi a cantare la canzone “Rebel Girl!” . O a sostenere che tutti dobbiate indossare una maglietta con aforismi che inneggiano all’indipendenza femminile, alla libertà e all’uguaglianza in modo così generico e vacuo da risultare privo di fondamenta e di concetti e quindi anche ridicolo.


Sempre più si sente parlare, soprattutto sui social, di fenomeni quali il “catcalling”, dell’esigenza di utilizzare le forme al femminile per mestieri che, da secoli, sono sempre stati assegnati o associati amuna figura maschile e, sempre più, commenti quali: “Sta diventando una moda”, ci rimbombano nelle orecchie.


Sta diventando una moda, in effetti. Semplicemente perché fa moda e fa tendenza tutto ciò che stupisce, colpisce l’occhio e la mente e piace, perché è vero!


Fa “tendenza” qualcosa quando ci rendiamo conto che prima non c’era ma è essenziale e innovativo. Fa “tendenza”, banalmente, qualsiasi scoperta originale, materiale o teorica, che ci cambia la vita. Fa “tendenza” qualcosa che si poteva modificare con poco e, solo perché abituati all’abitudine, non siamo stati in grado di cambiarlo prima.


Dunque, sì, il femminismo in questo momento fa tendenza.

E finalmente, aggiungo io. Stiamo finalmente aprendo gli occhi su piccoli comportamenti radicati nella nostra società. E, finalmente, ci stiamo rendendo conto di quanto basti poco per cambiarli ed evitare che i banali fischi per strada possano degenerare in qualcosa di ancora più molesto e grave.


E allora, se l’autrice del libro Girl power. La rivoluzione comincia a scuola incita alla lotta per abolire disuguaglianze di genere e la misoginia, ben radicate già tra i banchi di scuola, perché non provare ad anticipare la lotta e, semplicemente, iniziare ad educare, a scuola, a cambiare il punto di vista?


Educhiamoci e educhiamo i nostri ragazzi a far caso alle piccole differenze di genere quotidiane, educhiamoci alla discussione sull’uguaglianza, educhiamoci al gender debate.


E allora, ben venga questo nuovo risveglio, ben venga questa nuova tendenza e speriamo che duri! Perché quando ci si rende conto di quanto è bella l’“alba”, allora si fa fatica a voler ancora “dormire”.