Festival di Cannes, sezione Un certain regard. I due registi Ali Asgari e Alireza Khatami ci regalano un gioiellino potente.
Il critico, compositore e regista Michel Chion analizza diversi tipi di presenze acusmatiche nel cinema. L’acusma integrale si riferisce a una voce fuori campo di un personaggio che non viene reso visibile.
Una serie di ritratti sociali svelano tutti i paradossi e le contraddizioni dell’ideologia del regime in Iran. La macchina da presa fissa, inamovibile, testarda come le voci fuori campo che non conservano nulla di umano, inquadra degli individui, uomini, donne, bambini, che cercano di resistere, di difendersi dalle violenze psicologiche inflitte da una semplice voce.
Ma non si tratta di una semplice voce: i veri e propri interrogatori, che accendono man mano un nervosismo che scuote la platea, sono l’eco sorda della dittatura.
Come se fossero alieni, i personaggi inquadrati cercano di spiegarsi per far valere i loro diritti, inutilmente, perché non ne hanno di diritti. Questi versi terrestri vengono silenziati, soffocati sul loro sorgere.
Frammenti di vita, frammenti di trama
Il primo personaggio che incontriamo è un neo-papà recatosi a dichiarare la nascita del figlio, che si chiamerà David. Il nome occidentale non viene accettato e lo scambio giuridico si fa sempre più assurdo, fino a strappare anche qualche risata (quando si dice “si ride per non piangere”). Incontriamo poi Selena, una bambina dai lunghi capelli rossi che balla, libera e sorridente. Siamo in un negozio di abbigliamento e sua madre sta cercando un vestito per lei: una cerimonia scolastica dove non sono ammessi colori allegri. Gli unici capi disponibili per il rito sono blu o grigi. I capelli devono essere completamente coperti dal velo, che può essere bianco, con qualche decorazione, come una striscia verde. Noi vediamo solo Selena, mentre le voci incorporee ma assordanti dettano tenacemente.
Vediamo così dei personaggi completamente soli che si arrancano per dire le loro verità, che sono sempre considerate bugie.
È considerato criminale mostrare i propri capelli, illegale possedere un cane, immorale avere una maglietta decorata con Mickey Mouse, pericoloso avere dei tatuaggi. Chi fa uso di antiacidi corre il rischio di sembrare psicologicamente problematico e quindi personaggio rischioso per la società. Uomini cechi denunciano giovani ragazze accusandole di aver marinato la scuola, ma come possono se non hanno la facoltà di vedere?
La denuncia del film è efficace quanto scomoda da osservare. Meno viene mostrato, più viene percepito. Un’opera intelligente e affascinante.
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