Margherita Hack e Aldo De Rosa, un amore nato quando erano piccoli, ma ritrovato solo moltissimi anni dopo. Questa è la loro storia.
Quella tra Margherita Hack e suo marito Aldo De Rosa, può sembrare una storia d’amore come tante: ci si incontra, ci si conosce, ci si innamora… Eppure, non è andata proprio così.
Quell’estate a Firenze.
Correva l’anno 1933. Semplici giardini pubblici di Firenze, un gruppo di amici che giocavano ad arrampicarsi sugli alberi, con la palla e a guardia e ladri. Una giovane Margherita di appena undici anni era la più veloce di tutti, anche dei ragazzi! Per lei non c’era nulla di strano: i suoi genitori la stavano crescendo forte, indipendente e sicura di sé.
Non vi erano giochi da “maschio o da femmina”: le avevano insegnato sin da subito, nonostante quegli anni non fossero proprio i migliori in favore della dipendenza delle donne, che non vi erano differenze. Che avrebbe potuto realizzare ogni suo sogno. E, agli occhi di un giovane Aldo di appena tredici anni, non passò inosservata.
Il primo incontro.
Quando Aldo arrivò ai giardini pubblici, non poté fare a meno di notare quella ragazzina tutto pepe che correva e sprigionava vita: le si avvicinò, si presentò e si unì al gruppo che, in quel momento, giocava a guardia e ladri. Loro due erano i ladri e per tutta l’estate fu così, erano i più veloci di tutti, anche se Margherita non poteva essere battuta nemmeno da lui che era piuttosto atletico. Da quel primo incontro, una sincera amicizia, un batticuore estivo che, purtroppo come spesso accade, rimase tale.
Molti anni dopo.
Negli anni a seguire Margherita Hack continuò i suoi studi, avvicinandosi sempre di più a una brillante carriera: le stelle non erano poi così distanti da lei e, presto, avrebbero fatto parte della sua vita. Non solo, però…
Proprio all’università, Margherita incontrò nuovamente quel bambino, ormai uomo. Aldo era lì, proprio di fronte a lei: un po’ sulle sue, non proprio simpatico come ricordava Margherita.
L’amore brillò.
Eppure, nacque l’amore tra i due, non con pochi problemi, però: lui proveniente da una famiglia religiosa, lei atea e vegetariana dalla nascita. Ma si sa, l’amore non conosce confini e loro trovarono il giusto compromesso: un matrimonio semplice, entrambi indossavano un cappotto rivoltato con sotto chissà che cosa. Il pranzo di nozze fu solo per loro due, in una trattoria dove mangiarono dei terribili spaghetti al pomodoro. Il loro amore durato una vita intera, sempre nel rispetto degli ideali di uno e dell’altra, è un pezzo di storia che comincia da qui e arriva fino all’infinito delle stelle.
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Immagine di copertina: IlPiccolo
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