FAVOLE AL TELEFONO
Un omaggio a Rodari per sentirsi più vicini!
Per restare vicino alla sua bambina anche quando era lontano da casa, il ragionier Bianchi, protagonista dell’incipit di “Favole al telefono” di Gianni Rodari, le telefonava ogni sera per raccontarle una storia. Sono storie tutte un po’ corte: per forza, il ragionier Bianchi pagava il telefono di tasca sua, non poteva fare telefonate troppo lunghe. Ma quando il signor Bianchi chiamava la figlia le signorine del centralino sospendevano tutte le telefonate per ascoltare le sue storie.
Per questo nelle giornate di domenica 15, lunedì 16, martedì 17, mercoledì 18 marzo 2020 grazie a una squadra di lettori coordinati da MEDEM, tutte le famiglie che ne faranno richiesta potranno ricevere una favola al telefono per i propri bambini direttamente a casa propria!
Prenotazioni, a partire da sabato 14 marzo, al numero 3931492045 (solo messaggi via whatsapp) indicando:
– nome del bambino/bambina per cui si richiede la favola,
– età del bambino/bambina,
– città da cui proviene la richiesta,
– eventuali preferenze di date e orari.
Nella risposta sarete messi in contatto con un lettore vi sarà comunicta data e ora della favolosa chiamata.
Una favola al telefono è un bel modo per sentirsi più vicini, soprattutto in questo momento, è un modo per esserci per gli altri e gustare il piacere di leggere e raccontare storie come e più di sempre.
L’iniziativa viene realizzata in collaborazione con lettori volontari della nostra compagnia teatrale insieme agli amici di Malakos, La Sarabanda Teatro di Perugia, Laboratorio TeASTRAle di San Giustino.
“L’idea ci è venuta giorni fa pensando a cosa poter fare in questo momento in cui I bambini sono a casa e alcuni di noi hanno più tempo libero, cosa poter fare a distanza… Favole al telefono calzava ottimamente, tanto più che quest’anno ricorre il centenario della nascita del favoloso Gianni. Cercando poi in rete abbiamo trovato che Damatrà onlus, dal Friuli Venezia Giulia, già realizza una iniziativa simile da anni (le idee sono nell’aria), ci poniamo così come una sorta di staffetta con loro che abbiamo sentito, manco a dirlo, al telefono e sono stati gentilissimi con noi”, ci racconta uno dei lettori è Mirko Revoyera, contastorie umbro (conta perché racconta e non canta).
Insomma, alzate la cornetta!
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Che bella e originale iniziativa! Complimenti
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