La cerimonia d’apertura era nel bel mezzo del suo svolgimento quando, fuori dallo stadio di Tokyo, sono iniziati i tafferugli fra polizia e manifestanti contro le Olimpiadi.

Tokyo 2020. Stop alle Olimpiadi. Niente Olimpiadi. Salvate le vite.

Questi sono gli slogan sui cartelli del corteo contro le Olimpiadi che, ricordiamo, sono iniziate ieri.

La polizia aveva già cercato di bloccare la rivolta fuori dallo stadio quella mattina ma, a quanto pare, senza alcun risultato. Ieri, mentre noi eravamo tutti attaccati allo schermo a guardare la meravigliosa cerimonia d’apertura all’insegna della semplicità e del ricordo, fuori dallo stadio succedeva l’impensabile.

Moltissimi i contrari allo svolgimento dei giochi, perché impauriti da una probabile ennesima ondata di Covid-19 dovuta alla mancanza di precauzioni contro il virus.

La popolazione, intervistata da Kyodo News, aveva espresso le sue rimostranze per la possibilità di contagi portati dagli atleti esteri.

Non abbiamo certezze di come sarà risolta la situazione: ciò che sappiamo è che il Giappone, nei giorni precedenti la cerimonia d’apertura, ha toccato il record di infezioni giornaliere con 1.832 casi di Covid-19, dei quali però solo 8 sono atleti ospitati nel villaggio olimpico.

Il direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha dichiarato: “Più di ogni altro evento le Olimpiadi hanno il potere di unire il mondo, di ispirare, di mostrare ciò che è possibile. E più di ogni altro evento, attirano l’attenzione della gente del mondo.”

Ha però anche espresso le sue perplessità riguardo la distribuzione del vaccino e sulla discrepanza fra le classi sociali che dovrebbero disporre dello stesso.

L’unica cosa che ci auguriamo è che tutti gli atleti e la popolazione Giappone, sia pro che contro le Olimpiadi Tokyo 2020, possano stare al sicuro.

Sempre rispettando le norme che, ormai, tutti sappiamo a memoria.