Le donne di Rosenstrasse sfidarono il Führer, lo sconfissero e eppure la loro vicenda è finita nell’ombra della storiografia ufficiale.

Le donne di Rosenstrasse salvarono 2000 ebrei con un’audace protesta sulla Rosenstrasse di Berlino.

Chi sono le donne di Rosenstrasse

Nel marzo del 1943 mogli, madri, sorelle per due settimane stazionarono nel marciapiede davanti all’ufficio amministrativo della Comunità ebraica. Lì le SS avevano recluso i loro congiunti ebrei o “mezzosangue”.

Con tale pubblica protesta pacifica sfidarono il regime nazista. Occuparono una strada di Berlino denominata Rosenstrasse, per reclamare la liberazione dei loro uomini ebrei e sottrarli alla deportazione.

La solidarietà tra loro e la determinazione cui erano spinte dall’amore verso i loro familiari, sostennero la loro protesta non violenta.

Rimasero ad aspettare in piedi, al gelo berlinese, sostenendosi a vicenda.

Il loro grido era “Ridateci i nostri mariti”, “Ridateci i nostri figli” al quale alternavano silenzi di trepidazione.

Una tale pressione non violenta da parte delle donne, indusse i gerarchi nazisti al cedimento con la liberazione di oltre un migliaio di uomini.

Le proteste prendono piede

A Dortmund-Höede, alcune settimane dopo la protesta di Rosenstrasse, una folla di tre o quattrocento donne protestò con successo contro l’arresto di un soldato, secondo un rapporto della polizia nazista.

Le loro grida energiche che proclamavano “restituiteci i nostri mariti!” facevano eco alle parole delle manifestanti di Rosenstrasse, il che fa pensare che la notizia si fosse diffusa.

Nella città di Witten, l’11 ottobre 1943, secondo la polizia, diverse centinaia di donne manifestarono in piazza contro Hitler per “obbligare” le autorità a consegnare le tessere di razionamento nella loro città natale, Witten, e non solo nei siti di evacuazione della difesa civile dove erano state trasferite.

La forza della Gestapo avrebbe certamente potuto impedire alle donne di tornare nelle loro città d’origine, ma si chiedeva se fosse il “mezzo adeguato”.

Il 24 gennaio 1944, Hitler deliberò contro tutte le forme di uso della forza in materia, proibendo anche la più morbida coercizione che si serviva della distribuzione delle razioni alimentari per controllare gli sfollati indisciplinati.