Da Kramer contro Kramer a Il diavolo veste Prada, Streep ha ripercorso la sua storia nel cinema. Ha lavorato con tutti e ha visto crescere e cambiare quest’industria. Ne ha parlato con il pubblico di Cannes, dopo aver ricevuto la Palma d’Oro Onoraria.
Dopo aver ricevuto la Palma d’Oro Onoraria, Meryl Streep ha incontrato il pubblico di Cannes, raccontando la sua entusiasmante carriera, leggendaria. Ha scelto un look sobrio; camicia larga e pantaloni neri, con tanto di occhiali. “Sono in hangover”, ha ammesso più tardi. È restata sveglia fino alle tre del mattino per discutere del nuovo film di Quentin Dupieux, che le è piaciuto molto.
Da Kramer contro Kramer a Don’t Look Up, la pluripremiata attrice ha raccontato aneddoti scoop. “All’inizio mi lasciavano scrivere le mie battute. In Kramer contro Kramer, per esempio, non era chiaro perché Joanna avesse scelto di lasciare marito e figlio. È tratto dall’omonimo romanzo di Avery Corman e si tratta di un revenge-novel; l’ha scritto per rabbia. Dustin Hoffman rispose subito che lui sapeva perché lei se ne fosse andata e scrisse il suo monologo. Lo scrissi anche io e quando li confrontammo, vinsi io!” Avvenne la stessa cosa per Il cacciatore, di Michael Cimino. “Mi disse, “Non so proprio cosa farle dire…” Conoscevo bene la situazione, sono cresciuta nel New Jersey e il mio fidanzato partì per la guerra e tornò eroinomane. Sapevo cosa far dire al mio personaggio.”
Si tratta di film che hanno fatto la storia del cinema; “al tempo non me ne resi conto. Erano film dove c’era un solo personaggio femminile… fortunatamente ora le cose sono cambiate. Ci sono tantissimi ruoli femminili interessanti da interpretare e questo anche perché molte attrici sono anche produttrici. Io, però, non potrei mai farlo. Alle 19 voglio spegnere il cellulare.”
Torna su un discorso che aveva già fatto in passato ma che è bene ripetere. “Noi donne siamo abituate a parlare la lingua degli uomini, ma loro non sono abituati a parlare la nostra lingua. Un film è sempre una proiezione di un sogno. La cosa più difficile era, per gli uomini, rivivere attraverso un personaggio femminile: non lo sapevano fare. La prima volta che un uomo mi ha detto “So che cosa hai sentito, ti capisco”, è stato per Il diavolo veste Prada.”
Le piace ricevere copioni, “Non so mai cosa arriverà, è bello attendere il caso (serendipity).”
Negli anni, Streep ha assistito a tanti cambiamenti dell’industria. Ha lavorato con tutti i più grandi e ha anche interpretato personaggi che hanno cambiato il corso della storia. “The Iron Lady non è tanto un film sull’ascesa al potere della Thatcher. Quello è un film che deve ancora essere fatto… Mi interessava questo ruolo perché non ha a che fare con il maschile o con il femminile; racconta la fine del potere, come il Re Lear di Shakespeare. E Roy Helland ha fatto un lavoro eccezionale. Quando avevo otto anni, mi disegnai sul viso tutte le rughe di mia nonna con una matita per gli occhi. Volevo vedermi come lei, perché lei in un certo senso si vedeva come me; mi interessava questo cerchio della vita. Ho ancora la foto in bianco e nero di quando lo feci, ed è buffo perché ora sono proprio così. ”
L’attrice si è anche trovata in situazioni scomodissime: “Quando stavamo girando La mia Africa, c’era una scena che abbiamo girato di notte. Era un piano sequenza ed eravamo tutti stanchi, e le luci abbaglianti erano potentissime e attiravano gli insetti… Io dovevo solo camminare per una lunga discesa e appena ho cominciato ho sentito un animale enorme entrarmi sotto la camicia, sulla schiena. Volevo urlare e togliermi questo insetto di dosso ma non volevo interrompere le riprese! Era grande come la mia mano… È stato difficile. Ma in realtà la cosa più difficile, nella recitazione, è ripetere le scene più banali, perché ti viene voglia di ammazzare il regista quando devi ripetere per la millesima volta “Com’è andata la tua giornata?” con tono dolce.”
Tornando a La mia Africa, Streep ha ammesso di essersi innamorata di Robert Redford al quinto take della scena in cui lui le lava i capelli nel fiume. “All’inizio non aveva idea di cosa stesse facendo! Poi il mio hair e make-up stylist di fiducia, Roy, gli ha mostrato come fare. Quella è veramente una scena di sesso! Siamo così abituati a vedere gente scopare… una scena del genere è rarissima! Mi ha persino fatto dimenticare degli ippopotami dall’altra parte del fiume…”
Nonostante la sua fama mondiale, Streep ha una vita tranquilla. Quattro figli e tanti nipotini a cui dedicarsi, “Non sono così rispettata a casa. È molto emozionante incontrare un pubblico come questo.”
Alla fine dell’incontro, Meryl Streep ha ricordato a tutte le aspiranti attrici e a tutti gli aspiranti attori di “Non mollare mai! Tenete viva la speranza! Occorre solo un lavoro, e poi quello vi porterà al prossimo!”
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