La Howard University di Washington chiude il dipartimento di studi classici: gli autori greci e latini sono tutti uomini bianchi. Scoppia la polemica nel college dove ha studiato, tra i tanti, anche Kamala Harris. L’appello dell’intellettuale Cornel West resta inascoltato.
La Howard University è uno dei più prestigiosi college americani a maggioranza afroamericana. È l’ateneo dove ha studiato anche la vicepresidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, il giudice della Corte Suprema Thurgood Marshall e la scrittrice Toni Morrison, vincitrice di un Premio Nobel.
“La Howard University ha deciso di chiudere il Dipartimento dei Classici come parte dei suoi sforzi di prioritarizzazione e sta attualmente negoziando con la facoltà e con altre unità del college su come meglio riposizionare e riutilizzare i nostri programmi e il personale. Queste discussioni si sono svolte in un clima cordiale, e la facoltà rimane fiduciosa che il dipartimento possa essere mantenuto intatto a un certo livello, con la sua facoltà e i suoi programmi”.
L’università cancella con questo asettico comunicato i classici e scoppia la polemica tra gli intellettuali neri d’America: “Martin Luther King leggeva Socrate”, dice Cornel West, filosofo, intellettuale socialista e professore di studi afro-americani, autore di Race Matters. “I classici sono alla base della formazione degli eroi dei diritti civili”. Il filosofo parla di catastrofe spirituale.
La Howard University ha sede a Washington ed è al secondo posto tra gli atenei statunitensi per gli illustri ex alunni, ma è anche una delle migliori istituzioni afro-americane di alta cultura. Fino a oggi.
Sul Washington Post, oltre a West , anche Jeremy Tate fa sentire la sua voce. Entrambi ricordano come i classici greci e latini siano alla base dei diritti civili, anche afroamericani.
“La campagna del mondo accademico volta a ignorare o trascurare i classici è un segno di decadenza spirituale, di declino morale e di una profonda chiusura intellettuale che oggi imperversa nella cultura americana. Coloro che commettono questo atto terribile trattano la civiltà occidentale come irrilevante. Il canone occidentale è un dialogo, tra i più grandi pensatori espressi dalla nostra civiltà, sulle questioni fondamentali. Ci insegnano a vivere in modo più intenso, più critico, più compassionevole. Ci insegnano a imparare a prestare attenzione alle cose che contano, e distogliere la nostra attenzione da ciò che è superficiale”.
Ma voi davvero siete in grado di immaginare la vita senza Omero, Saffo, Socrate, Euripide, Eschilo, Seneca, Cesare, Orazio o Virgilio? Il silenzio quasi totale degli altri accademici è assordante. Ci si appella al politically correct. Ma quanto c’è di vero? I classici, forse, in quanto portatori sani di libertà di pensiero, fanno paura? “Le persone chiedono la libertà di parola come compensazione per la libertà di pensiero che raramente usano”, diceva il filosofo Søren Kierkegaard.
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