A sud-est della capitale Dakar, in Senegal, c’è un’isola unica e affascinante, l’isola di Fadiouth, ovvero l’isola delle conchiglie.

L’isola delle conchiglie viene chiamata così perché ogni superficie è ricca di conchiglie, questo perché i fondali sono molto bassi, l’acqua quindi è molto più salata. Tutto ciò porta anche a una temperatura elevata del mare, contribuendo a creare un luogo perfetto per la riproduzione dei molluschi.

Ciò è stato spiegato, più nel dettaglio, da Carlo Migliore di 3Bmeteo.com.

Negli estuari dei fiumi Senegal, Saloum e Casamance (detti bolong) l’acqua salata si è mischiata con l’acqua dolce, arrivando anche sino a 200 chilometri nell’entroterra. Così milioni di conchiglie si sono posate sull’isola, in particolare nella città di Joal, collegata all’isola Fadiouth tramite un ponte di legno.

Gli abitanti del posto, che si cibano maggiormente di questi molluschi,  hanno contribuito ad accumularne i gusci, che hanno poi utilizzato anche come rivestimenti.

Hanno costruito strade, abitazioni, hanno usato le conchiglie come decorazione per tutta l’isola creando un ambiente unico nel suo genere.

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“Si commerciano molluschi di tutti i tipi, prevalentemente ostriche e pettini”, ha raccontato ancora Carlo Migliore.

La pesca è quindi il maggior sostentamento, l’agricoltura invece è molto scarsa per via della forte presenza di salsedine che porta a un clima secco, completamente privo di umidità.

Ci sono quindi i pro e i contro nel vivere in quest’isola che però ha una specialità che, proprio come le conchiglie, inorgoglisce gli abitanti del luogo: lo Slow Food, il couscous salato di miglio preparato con i cereali tradizionali coltivati solo nell’entroterra dell’isola.

Un piatto molto laborioso cotto con foglie di baobab e condito con salsa di fiori di mangrovia, arachidi, i loro preziosi molluschi, ma anche con della carne.

L’isola delle conchiglie è uno di quei luoghi che sarebbe bello poter visitare almeno una volta nella vita.