L'amore imperfetto #12 - Pink Magazine Italia

L’amore imperfetto. L’attesa di un appuntamento è impregnata di desiderio. È morbida, tremante e instabile. È viva….

Inquietudini

Da quando aveva chiesto a Marco se fosse stato il caso di vedersi e la risposta era stata positiva, in Lara qualcosa cambiò. Se all’inizio la cosa la intrigava perché così avrebbe potuto dare un volto a quella voce, nonostante avesse un paio di fotografie sul profilo Facebook, dall’altro lato una sorta di inquietudine prese il sopravvento. In realtà, non è che Lara avesse cambiato idea ma, quando realizzò che l’incontro sarebbe avvenuto davvero, iniziò a farsi mille pensieri. Con il senno del poi, si sarebbe resa conto che erano stati totalmente inutili.

Pura di mettersi in gioco

Di ritorno dal lavoro, Lara e Sol uscirono a fare una passeggiata e portarono con sè il piccolo Snoopy, il grande amore di Lara. Mentre camminava per la strada scodinzolando felice, Lara pensava a quando lei discuteva con sua madre sulla possibilità di prendere un cane. Lei era contraria mentre sua madre voleva avere una compagnia come quella. Alla fine, fu proprio lei a cedere ed ora, Snoopy era l’unica cosa piena di amore che le rimaneva tanto che si era convinta, e lo diceva con orgoglio, che lui era il più bel Yorkshire del mondo. Al bar della villa, lei e Sol presero una cioccolata calda e in quel frangente, si aprì con la cugina che ascoltò in silenzio, sorseggiando e sorridendo ogni tanto. Però la sua espressione compiaciuta si spense quando Lara le disse che aveva paura di quell’incontro.

“Di cosa hai paura?” le chiese Sol poggiando la tazza fumante sul tavolo.

Lara sospirò “Onestamente? Non lo so, so solo che ho come il timore che niente sia come lo vedo io…”

“Pensi che lui non dica la verità?”

Lara ci pensò un po’ su per poi affermare: “No, non credo sia questo. Non credo stia mentendo. Parliamoci chiaro, il problema non può essere una persona che non ho mai visto! Il problema penso di essere proprio io.” Concluse osservando mestamente la sua cioccolata che si stava raffreddando.

Avere paura è umano

Lara aveva paura che non fosse come lui la immaginava. E se l’avesse idealizzata come una modella? Lei non ci si avvicinava neanche lontanamente. Come l’avrebbe presa? E se non fosse pronta per conoscere qualcuno? Era troppo presto? Avrebbe dovuto aspettare? Un vortice di domande affollò la sua mente mentre Sol cercava di farle capire che certe paure erano anche normali ma, al tempo stesso, non avrebbero dovuto fermarla. Lara rimuginò sulle parole della cugina: effettivamente aveva ragione ma lei aveva comunque timore di stare affrettando le cose.

“Pensi davvero di stare affrettando le cose? Dai Lara, vi dovete solo vedere, non significa che vi dovrete sposare. Questo accadeva nel secolo scorso!” osservò Sol facendo fare una grossa risata a Lara. Era finita l’epoca dei piccioni viaggiatori, degli incontri che valgono una vita, dei principi azzurri e del vissero felici e contenti.

Un “gioco” strano

Nonostante si sentisse più tranquilla, Lara decise che aveva bisogno di guadagnare un po’ di tempo per poter vedere Marco con una maggiore serenità. Fu così, ma neanche lei seppe dire come, le venne in mente un giochino dove si potevano guadagnare punti fino ad arrivare a dieci. Conquistati quei dieci punti, avrebbe incontrato Marco. Il problema è che non c’erano regole per acquistare punti, ma questi dipendevano da come Lara percepiva Marco o da quello che diceva. Se all’inizio i punti andavano a rilento e lo stesso Marco non capiva quale fosse il meccanismo alla base, con il passare dei giorni questi aumentarono velocemente perché Lara era pronta a vederlo. Voleva finalmente conoscere Marco dal vivo, senza più timori.

L’amore imperfetto. Non essere amati è solo sfortuna; la vera disgrazia è non sapere amare.