Prodotti mestruali gratuiti nelle scuole pubbliche. Questo è ciò che dice la nuova legge firmata venerdì 8 ottobre dal governatore della California, Gavin Newsom. Un’evoluzione insomma della precedente legge che richiedeva solo alle scuole a “basso reddito” di mettere a disposizione prodotti igienici femminili.

“Avere un accesso comodo e gratuito a questi prodotti significa che il nostro periodo non ci impedirà di essere membri produttivi della società. Allevierebbe infatti l’ansia di cercare di trovare una soluzione quando siamo in pubblico”. Ecco ciò che il membro dell’Assemblea Cristina Garcia, autrice della proposta normativa, afferma. “La nostra biologia non sempre invia segnali di avviso per l’arrivo delle mestruazioni. Il che spesso significa che dobbiamo interrompere qualsiasi cosa stiamo facendo per affrontare il ciclo mestruale. E le mestruazioni arrivano sempre in momenti inopportuni”. (Qui tutto il resoconto ufficiale)

La “Period Pricess”

La Garcia, già proclamata “Period Princess”, è stata, e continua ad essere, una sostenitrice delle politiche per la dignità delle donne nel periodo mestruale. Ha condotto con successo la campagna per eliminare definitivamente l’imposta applicata sui prodotti igienici mestruali nella Legge di Bilancio dello Stato 2021-22.

Questo sforzo ha avviato un movimento internazionale per rettificare la tassazione discriminatoria dei prodotti mestruali. Si stima che le californiane “portatrici di utero” facciano guadagnare allo stato oltre 20 milioni di dollari annui.

La Scozia come pioniera e fonte d’ispirazione

Offrire quindi prodotti igienici femminili gratuiti e accessibili permetterebbe alle ragazze di avere più opportunità. Non dovrebbero più essere soggiogate da incomprensioni, pregiudizi e paura.

La legge AB 367 si è ispirata alle azioni pionieristiche della Scozia, dove il Parlamento il 24 novembre 2020 ha adottato il “Period Products”. La nuova legge scozzese ha dichiarato l’accesso ai prodotti igienici mestruali come un diritto umano, richiedendo che tutti i luoghi pubblici forniscano prodotti mestruali gratuitamente a chiunque ne abbia bisogno.

“La Scozia ha dimostrato al mondo che questa politica pionieristica può essere approvata e diventare legge. Io propongo che, proprio come la carta igienica e gli asciugamani di carta, anche i prodotti igienici femminili siamo a disposizione gratuitamente”, dichiara il membro dell’Assemblea Garcia, “È tempo che riconosciamo e rispondiamo alla biologia di metà della popolazione, dando importanza al libero accesso dei prodotti mestruali ed eliminando tutte le barriere legate ad essi!”

Orgogliosi di garantire equità nell’istruzione

I numerosi sostenitori della Garcia hanno dichiarato: “Siamo orgogliosi che la California abbia compiuto questo passo per promuovere l’equità mestruale. Fornendo prodotti mestruali gratuiti nelle scuole, garantiamo un accesso più equo all’istruzione, incoraggiando studenti e studentesse a raggiungere il loro massimo potenziale equamente”.

Catherine Xu, per il CASC (Associazione californiana dei consigli studenteschi), sostiene di essere grata di far parte di questo progresso. Ringrazia così ufficialmente il membro dell’Assemblea Garcia per aver sostenuto la campagna: “Questa legge mostra la priorità necessaria verso la salute e la dignità di migliaia di studentesse della California. Riconosce, infatti, un bisogno di base e non di lusso nell’accesso a prodotti igienici mestruali”.

“Rimuovendo questa barriera significativa siamo un passo più vicini a realizzare una vera e propria parità di accesso all’istruzione per tutt*, indipendentemente dal sesso, dalla razza o dallo stato economico”, ha affermato Ariana Rodriguez, consigliere politico, ACLU della California meridionale.

Il ciclo mestruale non inciderà più sulle opportunità

Un traguardo davvero importante se si tiene conto che uno studio condotto all’inizio del 2021 ha rilevato che un quarto degli adolescenti dichiara di avere difficoltà a permettersi prodotti per il ciclo mestruale, rispetto all’1 su 5 riscontrato nel 2019. L’accesso gratuito a prodotti igienici, quindi, limita il problema globale riscontrato che la povertà aveva sul ciclo mestruale, non facendo più perdere opportunità a molte ragazze.

Che la campagna di Cristina Garcia possa essere d’ispirazione per molti altri Paesi. Questo è sicuramente un piccolo passo in un mondo ancora colmo di ostacoli per le donne, eppure mostra uno spiraglio nel buio della disparità di genere.

Per saperne di più sulla “Tampon Tax” andate a recuperare gli articoli sul tema di Cinzia Giorgio e Stefania Cantoni