Attore teatrale, mimo e inventore del moonwalk (sì, quel passo reso poi celebre da Michael Jackson), Marcel Marceau raggiunse la notorietà internazionale nel secondo dopoguerra. Ma Marceau fu anche un attivo membro della Resistenza durante l’occupazione nazista della Francia e salvò centinaia di bambini ebrei dalla soluzione finale.

Marcel Marceau nacque a Strasburgo il 22 marzo del 1923 in una famiglia ebrea. Il suo vero nome era Marcel Mangel ma decise di cambiare il suo cognome in “Marceau” quando divenne membro della Resistenza nel 1942. Marceau era il cognome di un generale della Rivoluzione francese e Marcel lo conservò come nome d’arte per la sua carriera artistica nel dopoguerra.

Fin dagli albori, Marcel dimostrò un grandissimo interesse per la recitazione, il cinema muto e la pantomima. All’età di 5 anni era affascinato dai film di Charlie Chaplin e, in particolare, dal personaggio iconico di Charlot. Fu infatti Charlot ad ispirare a Marceau il personaggio di Bip il Clown, il suo personaggio più famoso, modellato proprio sul vagabondo chapliniano.

Ma quando il 1° settembre del 1939 scoppiò la Seconda Guerra Mondiale, Marcel e la sua famiglia si rifugiarono a Limoges, nella Francia sud-occidentale.

Nel 1942 Marceau si unì alla Resistenza francese insieme al fratello Simon e al cugino George. Durante gli anni della guerra, Marceau riuscì a sfuggire ai nazisti grazie a documenti falsi e a continui cambi di identità. Inoltre, la sua conoscenza dell’inglese e del tedesco lo rese adatto a diverse missioni, tra cui tenere i collegamenti con il generale George S. Patton dell’esercito statunitense.

Paradossalmente, l’esperienza della guerra fu il suo terreno di prova dal punto di vista artistico. La guerra gli insegnò i tratti tipici della pantomima: la vita nascosta, il silenzio forzato, la paura di tradire sé stessi.

Quando nel 1943 fu prelevato dalla Gestapo nella metropolitana di Parigi (era ricercato per essere un combattente ebreo con carte false), Marcel riuscì a reprimere la sua paura e a interpretare il ruolo di innocente civile. Questa viene considerata probabilmente come una delle sue migliori interpretazioni ancora prima di diventare un acclamato attore e artista.

Le sue doti artistiche, mimiche e recitative furono di vitale importanza quando, nel 1944, fu incaricato per ben tre volte di accompagnare clandestinamente gruppi di bambini ebrei rimasti orfani in Svizzera.

I nazisti volevano arrivare quanto prima alla soluzione finale, sterminando anche i bambini ebrei ormai rimasti orfani. Marceau, recandosi in questo orfanotrofio fuori Parigi, impersonò un capo dei boy-scout portando via i bambini e fingendo di accompagnarli a una gita in montagna.

Il viaggio, come si può immaginare, era molto rischioso e pericoloso. Aggiungiamo che c’erano tantissimi bambini che dovevano stare in assoluto silenzio, cosa alquanto impossibile a quell’età. Se fossero stati scoperti dai nazisti, nessuno avrebbe avuto scampo. Marcel, allora, ideò personalmente delle pantomime per tenere i piccoli buoni e tranquilli durante il tragitto.

Inoltre, durante i momenti più pericolosi Marceau riuscì a tenere in silenzio i bambini usando l’arte del mimo. Un’arte che veniva percepita dai bambini come un gioco ma che in quel momento salvò la loro vita.

Marcel Marceau morì il 22 settembre del 2007 all’età di 84 anni. Non morì solo un grande artista e attore ma morì anche un eroe della Resistenza e, soprattutto, un eroe dell’umanità. Marcel Marceau ha fatto dell’arte la sua ragione di vita. Un’arte che di vite ne ha salvate moltissime.

Fonti

Marcel Marceau (biografia)

Marcel Marceau: il Re del Mimo francese salvò Centinaia di Bambini Ebrei dalle esecuzioni Naziste (Vanilla Magazine)