Una delle ultime novità su Netflix, molto apprezzata e visualizzata, è una miniserie (prodotta da Warner Bros, 10 puntate da meno di un’ora l’una) dal titolo “Maid”.

“Maid” è ispirata all’autobiografia di Stephanie Land “Donna delle pulizie. Lavoro duro, paga bassa e la volontà di sopravvivere di una madre”. Entrata nella classifica dei bestseller del New York Times. In questa ispirazione c’è un lieve richiamo alla storia “The Help”, dove si affrontava il tema delle discriminazioni razziali nell’America degli anni Sessanta. Anche qui la protagonista si concentrava sul suo lavoro di giornalista e scrittrice e sullo scalpore che fece la sua “penna”.

COSA SIGNIFICA “MAID”

“Maid” dall’inglese significa appunto “domestica, cameriera, donna delle pulizie”.

La serie racconta la storia di Alexandra, una 25enne che fugge insieme alla figlia di quasi 3 anni, Maddy. Il pericolo è una situazione di violenza emotiva e psicologica causata del suo giovane (ed alcolizzato) compagno.
Alex non ha una casa, non ha un lavoro, non ha soldi, non ha una macchina e soprattutto non ha una famiglia solida alle spalle. Dovrà barcamenarsi nel nulla assoluto solo e soltanto per Maddy. Colpisce il suo equilibrio e la sua maturità nonostante la sua giovane età. Per guadagnarsi da vivere pulirà case e di queste scriverà i suoi resoconti di vita. Ci saranno la “casa della stronza”, la “casa porno”, la “casa amorevole”, la “casa del ladro”, la “casa dell’accumulatrice seriale” e molte altre. Queste diventeranno per lei specchio delle vite altrui, ma anche della sua vita precaria.

LA SCENEGGIATURA E LE ATTRICI PROTAGONISTE

L’ambientazione della serie è magistrale (belli i panorami, il lago, i boschi, e perfino le varie case da pulire, ricche di particolari sia quelle “da rivista” che quelle più povere e sporche) come lo sono in modo particolare le attrici protagoniste: Alexandra e sua madre Paula, rispettivamente interpretate da Margaret Qualley e Andie MacDowell che sono anche nella vita reale figlia e mamma.

Paula, interpretata dalla bellissima Andie MacDowell, è una madre rimasta agli anni Settanta, molto hippie, nomade, ma soprattutto sopraffatta da repentini sbalzi d’umore per non dire veri e propri disturbi bipolari. Di certo, una mamma più simile ad una figlia in fase adolescenziale che ad una nonna rassicurante e premurosa.

Alex, altrettanto bella, è una bambina-adulta fin dai sei anni di età, proprio a causa di questa mamma artista e di un padre assente. La sua unica scelta fu di non abortire, scelta che le costerà tantissimi sacrifici, ma della quale non sarà mai pentita, anzi.

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GLI ABUSI EMOTIVI E PSICOLOGICI DI GENERE, IL TEMA CENTRALE

I soprusi da parte del giovane compagno inizieranno proprio a causa della scelta di Alex di non abortire, da lui assolutamente non condivisa, almeno all’inizio. Nel corso delle puntate, nonostante tutto, si rivelerà un padre amorevole per Maddy.

Non sarà facile né per Alex né per lo spettatore riconoscere e tracciare il sottile e labile confine tra un litigio di coppia oltre le righe e un abuso emotivo e psicologico vero e proprio. Questo confine nebbioso sarà il punto centrale di tutta la serie: a volte appare più netto e assolutamente condivisibile, altre volte porta a riflessioni interiori sia nei confronti della protagonista che si è posta evidentemente degli obiettivi di vita precisi e non negoziabili sia nei confronti delle spettatrici che si chiederanno quando siano scese a compromessi, quando abbiano vissuto episodi simili e come abbiano reagito ad essi.

Il percorso di miglioramento di questo padre (ed anche, contestualmente, del padre di Alex, che però lei non riconoscerà mai) ad un certo punto è netto ed evidente (due lavori, le terapie di gruppo per uscire dall’alcolismo, aiuto nella “gestione” di Paula) tant’è che riusciamo a credere ad un ritorno di famiglia (più che di fiamma). Ma, purtroppo, come capita spesso, ad una madre si chiede, come sintesi delle tante cose, “di lavorare come se non avesse figli e di crescere figli come se non si avesse un lavoro”.

Il sogno di Alex di andare al college, già rimandato di quattro anni, ma nuovamente rinnovato grazie ad una borsa di studio, verrà frantumato senza pietà dal compagno, che per l’ennesima volta le tarperà le ali, forse senza nemmeno rendersene realmente conto.

LA META

Neanche la possibilità di una nuova relazione, stabile e sicura, con il bravo ragazzo della porta accanto farà capitolare Alex che ha ormai deciso, prima di tutto, di voler e dover essere indipendente per sé e per sua figlia, ha voglia di riscattare i suoi anni migliori attraverso lo studio e la cura del suo talento per la scrittura, dandosi nuove possibilità.

Mille ostacoli burocratici e peripezie sembrano sempre allontanarla da questa meta, in un susseguirsi di sfortune e  imprevisti che lasciano quantomeno sbalordito lo spettatore.

Tra brevi flash back e ottime rappresentazioni di quello che può essere un attacco di panico, conti da fare a mente sui sempre troppo pochi dollari a disposizione, fantasie e sogni ricorrenti, la miniserie potrà essere forse maggiormente apprezzata dalle donne per questa sua struttura da “mente al femminile”.

EMPATIA E IMMEDESIMAZIONE DELLE SPETTATRICI

Non diremo se Alex (e Maddy) riusciranno a raggiungere la meta prefissata, ma potremo ricordare la commozione che abbiamo provato per quel murales della nonna ricco di colori nella nuova (ennesima) camera di Maddy, per quel sentimento puro che si respirava nella “casa amorevole” e soprattutto per la sua possibilità di esistenza in un mondo completamente ingrigito, per quell’amore viscerale che quasi sempre sboccia quando nasce (anche) una madre insieme a suo figlio.

Per Alex, che desidera essere tutto quello che non ha potuto vivere lei: una madre felice, una madre roccia, una madre stabile, una madre indipendente, una madre perdutamente innamorata di sua figlia e disposta a dare la vita per lei.

Per il finale, che da solo vale tutta la serie.

CARATTERISCTICHE CINEMATOGRAFICHE
  • Maid, 2021, Vietato ai minori di 14 anni, Netflix
  • Miniserie, 1 stagione, 10 puntate con Margaret Qualley, Andie MacDowell, Nick Robinson
  • Creato da Molly Smith Metzler