Chi diventa madre spesso si trova a fare i conti con delle ideologie retrograde e patriarcali che la vedono da quel momento in poi non più come una donna.
Essere madre ma anche donna. Ovvero individuo libero di essere come vuole, fare quel che vuole, come faceva prima di mettere al mondo dei figli. Ma molti vedono la donna madre ormai “sottomessa” al suo ruolo, sacrificata alla casa e ai bambini. Senza più alcuna ambizione personale, sulla sua carriera, sul suo lavoro, su se stessa.
Anche nell’abbigliamento spesso una madre da molti non può esser vista se non in tuta.
E vederla con vestitini corti, minigonne, tacchi, scollature, la renderebbero secondo molti “meno mamma”. Una mamma “meno seria”. Una buona madre secondo molti è una donna che rinuncia a farsi le unghie, perché se le porta troppo lunghe come fa a cambiare i pannolini ai suoi figli, li graffierà?
O ancora una donna che rinuncia a truccarsi con i colori che le piacciono, dal tono deciso, perché risulterebbe volgare. Questi sono vari ragionamenti, retrogradi. E una mamma a cui non piace omologarsi e con una mentalità aperta si scrontra, purtroppo ancora al giorno d’oggi.
La realtà è che una buona madre è tale per un unico motivo: l’amore che dà ai suoi figli.
Tutto il resto riguarda lei come persona e donna ed è una sua libera scelta personale che non interferisce in nessun modo con i suoi bambini.
Essere mamme impegna sicuramente molto tempo, ma non deve impegnarlo TUTTO, è giusto che ci sia anche molto tempo per se stesse, per i propri bisogni, per il lavoro.
Una mamma non deve rinunciare a nulla di sè stessa come donna.
I figli devono essere solo qualcosa di aggiuntivo a quello che lei già ha ed è che la rende ancora più felice e completa.
Le madri non sono obbligate a vestirsi, apparire in un determinato modo, comportarsi in un determinato modo. Perché ci sono moltissime donne che oltre a fare il loro lavoro con successo riescono anche a essere madri eccezionali nella loro vita privata.
Vita lavorativa e privata sono due cose separate, ma possono coesistere, anzi devono coesistere, in chi è anche mamma.
I miei figli impareranno da me che l’amore per loro stessi e per la propria vita porta ancora più amore per gli altri e nella vita degli altri. Perché se non si è soddisfatti di come si è e di quel che si fa e non si hanno obiettivi, sogni da raggiungere, non si è realmente felici. E senza felicità non si può dare tutto l’amore di cui i figli hanno bisogno.
I miei bambini devono vedere la loro mamma felice, completa, ambiziosa, che si prende cura della sua bellezza, che ama mostrarla, oltre gli stereotipi. Perché solo così possono capire il vero amore, che parte dall’amor proprio per poi estendersi agli altri. Così come devono anche imparare a non giudicare, ad aprire la loro mente.
Mamme, donne, siamo tutte belle, ognuna a modo suo.
Ognuna per come è e vuole essere, nessuna è meno o più madre di nessuna. Tutte amiamo i nostri figli in egual modo sia se lavoriamo sia se stiamo sempre con loro. L’importante è che ci rispettiamo tra di noi e rispettando noi stesse, i nostri bisogni e desideri, che siamo felici come madri, ma anche come donne.
Non dimentichiamocene e non giudichiamoci, supportiamoci, non invidiamoci, aiutiamoci a volerci bene.
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