Non esistevano scuole professionali per telefonista e i corsi indetti dall’azienda di Stato e dalle Società concessionarie non avevano periodicità fissa. Ma immergiamoci nell’atmosfera di quei tempi. Venite con noi!

L’annuncio del 1959 per diventare telefonista suonava più o meno così: “Il lavoro più ambito dalle giovani donne”. In quegli anni una semplice telefonata nascondeva un mondo affascinante, dietro di sé.

Un salto nel tempo, fine anni Cinquanta.

Chiudete gli occhi e immaginate di essere proprio lì: potete sentire quei rumori?

Quel vociferare continuo con ordine e precisione? Se le risposte vanno nella direzione del sì, allora facciamo finta di indossare quei completi scuri con il colletto bianco. I capelli ordinatamente raccolti, cuffie con microfono incorporato, un’aria sicura e dignitosa e delle capacità di comprensione uniche.

Siamo delle telefoniste e, dall’altra parte del ricevitore, ci sarà chi semplicemente avrà bisogno di un’informazione, chi vorrà prenotare una telefonata interurbana, o per richiedere di avere la sveglia privata ogni mattina alla solita ora.

Un lavoro organizzato.

A dirsi, potrà sembrare piuttosto semplice, benché affascinate, e affascinante lo era davvero ma semplice, proprio per niente. Una grande centrale telefonica, decine e decine di donne, più o meno giovani, che siedono in due file lungo una lunghissima tavola nera.

Ognuna di loro ha davanti a sé il quadro della commutazione (dispositivo per la linea telefonica), un rumore continuo piuttosto forte e centinaia di lampadine che si accendono di continuo a ogni telefonata e, ognuna, risponde in modo esaustivo senza avere un briciolo di titubanza. Il tutto su turni che venivano coperti dagli uomini solo la notte, in quanto il servizio di telefonia non aveva giorni di pausa.

Telefonista per servizi speciali.

Più gradevoli le mansioni delle telefoniste addette ai servizi speciali con telefonate e domande, del tipo: “Quanti anni vive una tartaruga?”, “Quante tappe ha vinto Bartali nel giro di Francia del 1948”, “Quanti abitanti ha Calcutta?”

Solo queste, e tutte documentate, alcune delle domande che venivano poste alle addette della telefonia dei servizi speciali.

Retribuzione.

Presso molte società, le telefoniste venivano retribuite con uno stipendio che si aggirava tra le 40 e le 45.000 lire mensili con annessi premi per competenze di vario genere. Tornando al 2024, dopo un viaggio nel tempo così unico e affascinante, vi sarebbe piaciuta questa “professione per le ragazze d’oggi”, come veniva pubblicizzata negli editoriali del tempo?

Ti è piaciuto il mio articolo? Offrimi un caffè, cliccando qui: Daniela Perelli

Continua a seguire la rubrica Il taccuino di Daniela

Foto di copertina di RDNE Project