Si è svolto oggi lo sciopero globale per il clima del Friday For Future, il movimento innescato da Greta Thunberg e dal suo sciopero solitario a silenzioso del 2018. Il Pink Magazine Italia ha sfilato col corteo dei giovani romani, percependone il calore e l’unione delle parole.

Friday For Future. In milioni scesi in piazza in tutto il mondo. A Roma il corteo è partito dai giardini di Piazza Vittorio Emanuele. Un corteo di giovanissimi che hanno marciato insieme in nome di un futuro che, purtroppo, a causa della crisi climatica è sempre più nebuloso.

Cosa è il Friday For Future

Per chi ancora non lo sapesse, il movimento Friday For Future raccoglie adesso tutti gli attivisti e ambientalisti di età giovanissima, quelli cioè che hanno seguito le parole e l’esempio della quindicenne Greta Thunberg. La ragazzina, nel 2018, iniziò a scioperare dalla scuola per richiamare su di sé l’attenzione non solo dei media ma anche di ragazzi giovani come lei, forse troppo poco attenti a ciò che accadeva di fronte ai loro occhi. Greta ha ridestato le coscienze e, proprio grazie a lei, questa mattina milioni di giovani sono scesi nelle piazze per creare movimento, far sentire la propria voce, chiedere aiuto per un mondo che sta collassando, ripiegato su se stesso da cambiamenti climatici sempre più violenti e spaventosi.

È il tempo di agire adesso

I ragazzi scesi per le strade di Roma questa mattina sono sfilati in maniera compatta ed ordinata, presidiati dalla polizia municipale. Adulti, dunque, che hanno accompagnato i giovanissimi coi loro cartelli colorati, dalle scritte inequivocabili: dobbiamo fare qualcosa. Il nostro pianeta, e dunque la nostra vita, è in pericolo. E questa non è retorica. I ragazzi oggi hanno sì marinato la scuola ma lo hanno fatto per radunarsi e chiedere a gran voce un cambiamento proprio a noi adulti, proprio a quei grandi della terra che sembrano irraggiungibili. Parlando con alcuni di loro si percepisce realmente ciò che vogliono, ovvero che le abitudine cambino, che venga insegnato loro come farlo. Nella quotidianità, ci hanno detto, fanno quello che possono come ridurre l’uso della plastica, mangiare meno carne, stare attenti all’uso sconsiderato dell’acqua ma non è abbastanza. Loro lo sanno. Dovremmo, però, averne tutti coscienza.

La parola agli adulti

Non solo ragazzi delle scuole superiori. Nel corteo, anche adulti. Alcuni accompagnano i propri figli, altri si uniscono perché in passato, durante la loro gioventù, hanno cercato o fatto lo stesso per salvaguardare l’ambiente. Battaglie, dunque, che si ripetono nel tempo. Ma è proprio questo che manca: il tempo. Se qualche anno fa potevamo giocare ancora a fare gli ambientalisti, adesso dobbiamo prendere sul serio la situazione della “malattia” della nostra terra, un cancro che farà morire presto o tardi le nostre consuetudini. Gli adulti che hanno operato in passato per per gli stessi scopi, si rivedono negli occhi dei ragazzi che accompagnano oggi. Non è stata e non è una battaglia generazionale. Questa è una sfida per la vita di tutti.

“Se non cambierà, lotta dura sarà”

Al grido di “Se non cambierà, lotta dura sarà” i ragazzi hanno marciato senza problemi di sorta, alternandosi ai microfoni per leggere, o meglio dire gridare, parole che chiedono di fare una scelta. I nostri ragazzi, insomma, ci stanno parlando. Il Friday For Future è un movimento giovanile, nato dall’ispirazione di una ragazzina da molti anche derisa. Ma i destinatari di questi cortei, delle loro voci di protesta, è la gente adulta. Siamo noi. Sono i politici sordi, gli uomini e le donne comuni che pensano ancora al mero fabbisogno personale, accantonando il bene collettivo. La presa di coscienza deve essere unanime. L’aria che si respirava questa mattina era di rivoluzione ideologica: cambiare per essere salvi. Tutti assieme. Non esistono divisioni di genere quando è in ballo l’esistenza del nostro pianeta.

“Siamo tutti ambientalisti”

L’immagine dei ragazzi che sfilano, saltando un giorno di scuola, dovrebbe farci fermare a riflettere almeno un poco. Siamo tutti ambientalisti, dicono. Forse, se proprio vogliamo correggere il verbo, dovremmo esserlo tutti. O almeno provare a esserlo. E non soltanto oggi. Per il Friday For Future ci si organizza un giorno, ma deve esserlo tutti i giorni. Fare la differenza. Forse questi ragazzi, con foga e passione, non chiedono altro. Quando si viene detto loro “andate a scuola invece di scioperare perché soltanto studiando potrete avere un futuro” sbagliamo a rimproverarli. Giovani lo siamo stati tutti e allo stesso modo chiedevamo di essere ascoltati. Nelle nostre vite frenetiche siamo abituati poco ad ascoltare e troppo a giudicare. I ragazzi oggi nelle piazze ci hanno detto “i grandi della terra non ci ascoltano”. Non giudichiamo allora ma ascoltiamo perché scopriremo presto che i loro pensieri sono i pensieri di tutti.

Un’onda umana per il futuro: come organizzarsi?

Torneranno a farsi sentire, i ragazzi del movimento. Durante la pandemia si sono riorganizzati e sono pronti a manifestare ancora. È possibile unirsi al cambiamento ma come organizzarsi? Si possono costituire gruppi anche nelle proprie città o paesi. Ciascuno si può far portavoce di questo movimento, anche nel suo piccolo. Per sapere altre info su come organizzarsi o unirsi a gruppi già esistenti, vi rimandiamo al sito ufficiale

Non abbiamo più tempo

Che questa non diventi una moda. Che lo sciopero non sia soltanto il pretesto per non andare a scuola. I giovani stanno parlando. Gli adulti adesso dovrebbero ascoltare. Educhiamoli, ed educhiamoci dunque, a fare del nostro meglio per salvare il nostro pianeta, la casa di tutti.