Il prequel spin-off di Bridgerton
Dopo il successo della serie principale Bridgerton, il 4 maggio è approdato su Netflix il prequel spin-off: “Regina Carlotta: una storia di Bridgerton”. La serie racconta le vicende della regina Carlotta e di suo marito, il re di Inghilterra Giorgio III.
Echi storici: chi era la regina Carlotta?
Sophia Carlotta di Meclemburgo-Strelitz è realmente esistita: fu regina di Gran Bretagna e Irlanda, dal momento del suo matrimonio con Giorgio III fino alla sua morte nel 1818.
Figura rivoluzionaria, appassionata di botanica e arte: nella serie infatti, si vede persino il suo incontro con un giovane Mozart. La regina patrocinò anche la nascita dei giardini reali a Kew e fondò uno zoo dove fece arrivare persino un canguro.
Diede alla luce 15 figli, nonostante la malattia mentale del marito, che li portò a condurre vite separate.
Una rappresentazione della diversità a corte
La discendenza etnica della regina è stata oggetto di numerosi studi, infatti alcuni ritengono che avesse origini africane o musulmane.
Lo storico Mario de Valdés y Cocom affermò che la regina fosse discendente diretta di Margarita de Castro y Sousa, una figura del XV secolo, appartenente ad un ramo afroamericano della casa reale portoghese.
L’importanza dell’integrazione
La produttrice della serie Shonda Rhimes gioca molto con il tema della diversità: la regina è un personaggio “sopra le righe” che si discosta molto dalle rappresentazioni comuni dei modelli aristocratici.
Senza dubbio la giovane Carlotta favorisce il processo di integrazione razziale a corte, poiché è lei stessa a rappresentare un modello della “diversità”.
In nome del “grande esperimento”, la famiglia reale britannica conferisce titoli e proprietà ai membri della comunità afroamericana, fino a quel momento esclusi dalla vita di corte.
Sicuramente tutta la questione si perde nella fiction, ma ciò che realmente conta è come il potere di un singolo possa fare la differenza nella vita di molte persone.
Storie che si intrecciano
Oltre alle vicissitudini della famiglia reale, sono narrate anche le vicende di Lady Agata Danbury e Violet Ledger, la futura viscontessa Bridgerton.
Lady Danbury è condannata ad un matrimonio infelice e senza amore: con astuzia e ingegno si fa strada a corte, diventando amica e consigliera fidata della regina. La donna prende realmente a cuore la sorte della giovane Carlotta, incastrata in un ruolo molto più grande di lei.
Violet invece, distrutta dalla perdita del marito, cerca conforto e sostegno in Agata, che aveva conosciuto molti anni prima quando era ancora una ragazzina. Violet all’epoca era molto ingenua, con una mentalità “moderna”, affascinata dalla vita di corte. Anni dopo, scoprirà anche la breve storia d’amore tra suo padre e Lady Danbury, non rimproverando la donna per aver taciuto a riguardo.
La forza della storia
Questa storia è senza dubbio diversa e più appassionante rispetto alla serie principale: non solo sfarzi di corte, la ricerca disperata di un buon partito e scene cariche di passione, ma la denuncia di un sistema che non vuole l’inclusività a tutti gli effetti.
La denuncia di una società che considera il matrimonio come un contratto da stipulare, e la coesione dei personaggi femminili che dimostrano una forza interiore smisurata.
Al centro della vicenda abbiamo una storia d’amore con un lieto fine, ma la forza della storia sta nel raccontare lo stigma della malattia mentale. Il sentimento di frustrazione, il senso di inadeguatezza e la sofferenza che minacciano anche l’amore più solido.
Re Giorgio è vittima di una malattia mentale (probabilmente una conseguenza della porfiria) che è come una discesa nei meandri più oscuri di sé stesso.
Il re, in preda ai suoi deliri, perde il contatto con la realtà affidandosi a cure al limite della follia. Tutto questo per non sentirsi più inadeguato, nella speranza di salvare il suo matrimonio e il trono d’Inghilterra.
Una vita regale, fatta di doveri e rinunce importanti, ha scalfito l’anima di un re già dilaniata da un male all’epoca quasi sconosciuto.
La serie ci mostra la realtà che può celarsi dietro ogni persona o famiglia, reale e non: una lotta costante contro mostri invisibili.
L’amore di Carlotta è grande e reale: a volte basta “non scavalcare il muro” e trovare la forza di affrontare mostri più grandi di noi.
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